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Lavori all'Ingrassia di Palermo e nuovi ospedali: come cambierà la sanità in Sicilia

Il piano della Regione per potenziare l'assistenza territoriale in tutta l'Isola. Tra i nuovi progetti anche la realizzazione delle case di comunità, ecco dove sorgeranno

Luca La Mantia
Giornalista professionista
  • 26 maggio 2025

L'area in cui sorgerà il polo pediatrico di eccellenza a Palermo

Lavori di ristrutturazione, nuovi ospedali, case di comunità. La sanità in Sicilia potrebbe cambiare volto, anche se sui tempi non ci sono ancora certezze.

L'intervento più concreto riguarda l'ospedale Ingrassia di Palermo che ha ottenuto l'ok al progetto di riqualificazione dalla Commissione tecnica dell’assessorato regionale alle Infrastrutture.

I lavori saranno finanziati con un investimento di 26 milioni di euro e prevedono l'adeguamento strutturale, impiantistico e architettonico.

Nel presidio Dea (dipartimento emergenza e accettazione) di primo livello, che avrà una capienza di 173 posti letto, saranno potenziati i servizi diagnostici e di laboratorio, con particolare attenzione al reparto di ostetricia e ginecologia.

La gara per l’appalto integrato sarà gestita da Invitalia, nell’ambito della convenzione attiva con la Regione per l’edilizia sanitaria, e sarà pubblicata già nelle prossime settimane.

«La riqualificazione dell’Ingrassia – commenta il presidente della Regione Renato Schifani – è una risposta concreta alla richiesta del territorio di avere una sanità più vicina e attenta alle persone».

E aggiunge: «Sulla salute, la Sicilia è pronta a cambiare passo e il mio governo lo sta dimostrando con scelte precise: partendo dalle infrastrutture, che spesso scontano ritardi infrastrutturali di decenni».

L'intervento all’ospedale Ingrassia fa parte di un piano di investimenti da 828 milioni di euro della Regione per potenziare la rete ospedaliera dell’isola.

L'obiettivo, oltre al recupero delle strutture, è anche quello di ridurre i disagi per i pazienti costretti ai viaggi della speranza per ricevere cure adeguate.

«Grazie a un accordo con lo Stato, realizzeremo a Palermo un nuovo ospedale pediatrico e un polo onco-ematologico all’avanguardia, oltre a numerosi altri interventi strategici in tutta l’Isola. Siamo convinti, infatti, che una sanità efficiente cominci anche dalla qualità degli spazi in cui viene erogata», aggiunge Schifani.

Palermo è al centro dei progetti per la sanità del futuro. Nei giorni scorsi, infatti, è stato dato il via libera alle risorse per la realizzazione di tre nuovi ospedali.

Si tratta del nuovo Polo pediatrico di eccellenza, del nuovo Policlinico e dell'ospedale Palermo Nord-Polo oncoematologico.

Tra gli interventi finanziati, per complessivi 747,7 milioni di euro ex art. 20 sbloccati grazie all’accordo programma tra Stato e Regione, c'è anche la ristrutturazione del padiglione A dell'ospedale "Cervello".


Circa 170 milioni serviranno alla costruzione del nuovo Polo pediatrico di eccellenza, che farà capo al "Civico-Di Cristina".

L'opera che sarà realizzata in collaborazione con il ministero della Salute e con Invitalia, è attesa da oltre 14 anni ed è rimasta bloccata a causa di fallimenti e intoppi burocratici.

Sarà la volta buona? Il bando è stato pubblicato il mese scorso e prevede la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’opera. Il nuovo Polo sarà dotato di 134 posti letto, di sei diversi corpi, con una elipista sul tetto di uno di questi, e di aree verdi.

Altro progetto in fase avanzata prevede l’impiego di 39,7 milioni per i lavori di adeguamento e messa a norma del polo chirurgico e delle emergenze del padiglione A dell’ospedale "Cervello".

L'intervento permetterà anche di valorizzare due manufatti di pregio storico architettonico: una cappella in stile liberty e la casa di Vincenzo Cervello disegnata da Ernesto Basile.

Corposo l'investimento per il nuovo Policlinico (348 milioni) che dovrebbe sorgere in un’area del campus universitario di viale delle Scienze: sarà costruito un unico edificio di 4 piani fuori terra, su una superficie complessiva di 80 mila mq.

Gli interventi a Palermo non sono le uniche novità che coinvolgono la sanità siciliana. Le aziende sanitarie dell’Isola, infatti, entro il 31 marzo 2026 dovranno completare la realizzazione di 43 ospedali di comunità e 155 case di comunità, previsti dalla missione 6 Salute del Pnrr.

Si punta a potenziare l’assistenza intermedia con un ruolo di ponte tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. Negli ospedali di comunità, infatti, si offrono cure intermedie a pazienti con condizioni non acute ma con necessità assistenziali che non possono essere gestite a domicilio.

Nelle case di comunità, invece, verrà garantita assistenza infermieristica 24 ore su 24, la presenza di un medico, di operatori socio-sanitari e personale con funzioni riabilitative.

Nel Trapanese sono in corso i lavori per realizzare ospedali di comunità nel capoluogo, a Salemi e a Marsala, con 20 posti letto ciascuno.

L’Asp di Palermo, invece, può impiegare 93,8 milioni per realizzare 12 Cot, 10 ospedali di comunità, 36 case e un «ospedale sicuro e sostenibile» a Partinico.

Cantieri in fase di avvio o già avviati anche nelle altre province siciliane. Non tutti però ne sono felici.

I medici di medicina generale siciliani, e non solo, riuniti a Siracusa in occasione del 20° congresso regionale Simg, società italiana di medicina generale, sono infatti cauti e parlano di possibile flop delle case di comunità.

«Ne dovevano partire più di 1300 in tutta Italia e al momento sono operative appena 38 - commenta il presidente nazionale Simg Alessandro Rossi -. La scadenza di giugno 2026 verrà sicuramente prorogata, dato che si tratta di "scatole vuote", che dovrebbero andare a colmare un livello intermedio tra la medicina di base e quella di secondo livello, ma la carenza di medici impedisce il loro slancio».

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