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Le stelle non hanno padroni: un film indipendente racconta la Sicilia coraggiosa

Tra giustizia, mafia e terre il film è girato sulle Madonie e ambientato tra il 1947 e il 1948: nel cast anche Salvo Piparo, Vincenzo Albanese e Ferdinando Gattuccio

  • 16 ottobre 2018

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Due due vite che si incrociano, quella di un contadino dedito al suo lavoro e alla militanza politica e quella di uno studente che crede in una società più giusta e solidale.

"Le stelle non hanno padroni" è un film ambientato in Sicilia tra il 1947 e il 1948 e interamente girato tra i monti delle Madonie. La prima verrà proiettata al cineteatro Grifeo (di Petralia Sottana) il primo novembre alle 17.

Al centro della narrazione vi sono da un lato il ruolo chiave dell’istruzione e la rinascita del movimento per l’affermazione dei diritti contadini, dall’altro, le connessioni fra i poteri locali e la criminalità mafiosa che impose con la forza un proprio sistema di gestione del lavoro, delle terre e del mercato.

Madoniti sono gli attori ai quali si affiancano anche professionisti noti a livello nazionale: Vincenzo Albanese, Ferdinando Gattuccio e Salvo Piparo, le maestranze e i ragazzi la cui passione per le arti e la ricerca storica e antropologica ha dato vita a questo progetto completamente autoprodotto e indipendente.
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Il film è progetto cinematografico del collettivo MiTerra Videolab, un gruppo di appassionati di cinema nato a Petralia Sottana ed è stato diretto da Salvatore Bongiorno.

Per gli appuntamenti in altre sale siciliane e italiane il collettivo sta mettendo in moto una rete di associazioni e di cinema indipendenti dove proiettare il film.

I due protagonisti, che con il loro esempio danno impulso ai diseredati nella rivolta contro il sistema feudale, sono inoltre diretti testimoni dell’impegno politico e del martirio di tanti sindacalisti e figure chiave per la nostra storia recente: Epifanio Li Puma, Girolamo Li Causi e Pio La Torre.

Questo è solo l’ultimo dei progetti realizzati da MiTerra Videolab, gruppo attivo già da qualche anno a Petralia Sottana e in tutto il territorio madonita, fonte di ispirazione per le tante produzioni culturali degli ultimi anni.

Dopo un ciclo documentaristico riguardante le più importanti tradizioni sacre del territorio, nel 2014 il gruppo ha prodotto un mediometraggio dal titolo “U juornu avanti”, ambientato a inizio Novecento e incentrato sul tema dell’emigrazione.

«Il nostro intento – ha sottolineato lo sceneggiatore Gianpiero Farinella – è quello di promuovere e coltivare la passione per la produzione audiovisiva, guardando al passato per riflettere su tematiche tuttora attuali. In un periodo storico e culturale difficile, nel quale viviamo, è indispensabile puntualizzare come l’istruzione abbia da sempre dato possibilità di riscatto sociale. Trattare la tematica del diritto al lavoro, in una società che deve una percentuale sempre più alta di giovani intelligenze andare via dal territorio madonita, è un dovere morale».
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