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Ma dove vai? Resta in Sicilia: nasce un movimento di contrasto alla fuga dal Sud

C'è pure un video dell'attore Salvo Piparo (che fa un anche po' ridere, nell'amarezza generale): in tanti hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione "Si resti arrinesci"

  • 10 ottobre 2019

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"Si resti arrinesci" è una campagna di sensibilizzazione, un movimento siciliano nato tra gli studenti che abbraccia associazioni e vari politici che si è schierato contro un fenomeno drammatico come quello dell’emigrazione giovanile dalla Sicilia.

Quelli che hanno aderito sono cresciuti con la convinzione che il loro futuro sarebbe stato lontano dalla Sicilia: Roma, Milano, o qualche capitale europea. Convinti che la Sicilia non potesse essere il posto in cui si fosse costruito il loro futuro.

«L’emigrazione è un fenomeno che riguarda tutti i settori della società, - fanno sapere dal movimento - c’è chi parte dopo la scuola, chi dopo l’università, chi, come le insegnati e gli insegnanti, deve partire per poter svolgere il proprio lavoro. L’emigrazione è quindi un fenomeno che colpisce tutti i settori della società siciliana, dalla scuola fino alla sanità».

«Si pensi che dal 2002 al 2017 la Sicilia ha perso 500mila abitanti - continuano - e se si continuerà cosi tra dieci anni la popolazione diminuirà progressivamente. È come se un’intera provincia siciliana a un certo punto scomparisse dalla cartina. Crediamo, quindi, che sia arrivato il momento di apportare un cambio di rotta concreto».
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Il 4 ottobre con l’impulso determinante di padre Garau si è tenuta una prima assemblea regionale a Palermo che, con la presenza di centinaia di giovani e da tutta la Sicilia, ha confermato l’esigenza di costruire un movimento forte. L’adesione è stata immediata da tutta la Sicilia, a confermarlo la presenza da Siracusa, Trapani, Agrigento, Catania, Messina, compresi i comuni limitrofi alle province, all’assemblea del 4 ottobre.

Questo ha dato il via all’organizzazione di iniziative pubbliche della campagna, di manifestazioni. La prossima è in programma venerdì 11 ottobre alle ore 16, a Catania con un’iniziativa presso l’Aula L del Dipartimento di Scienze politiche e sociali. Iniziative tutte volte alla costruzione della grande marcia regionale del 25 ottobre a Palermo.

In pochissimo tempo sono nati diversi comitati territoriali per permette di diffondersi su tutto il territorio siciliano per elaborare proposte e apportare un cambio di rotta concreto a partire dalle specificità del proprio comune. Ci sono inoltre dei gruppi facebook e whatsapp attraverso cui coloro che partecipano attivamente alla campagna si tengono in contatto e prendono le decisioni.

«Vogliamo che chi governa la Sicilia metta in campo politiche che rispondano agli interessi reali dei siciliani. - continuano dal movimento - Primo tra tutti quello di mettere nelle condizioni i siciliani di poter vivere e quindi studiare, curarsi e lavorare in Sicilia. La piccola produzione locale è attaccata dalla grane distribuzione del nord, le scuole e le università sono de-finanziate e studenti e docenti sono costretti ad andare a formarsi e insegnare nelle regioni del centro-nord Italia».

«Anche chi deve accedere a cure mediche non ha il diritto di farlo in Sicilia. - concludono - Spesso, infatti, a causa delle carenza di personale specializzato e di strutture adeguate, si è costretti a scegliere la sanità di altre regioni. Tutti questi fattori insieme sono la causa di questo fenomeno drammatico. Solo se si mette mano a tutte queste cose può avvenire un cambiamento di rotta. Questo è quello che vogliamo».

In video l'attore Salvo Piparo che ha accettato l'invito del movimento a lanciare un appello ai giovani per rimanere in Sicilia e investire nella propria terra malgrado le tante difficoltà.
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