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A Palazzo Riso in mostra lo spirito del tempo

Una mostra che ripercorre quarant’anni di storia della Sicilia e non, attraverso le opere d'arte contemporanea di collezioni private e pubbliche siciliane

  • 21 febbraio 2009

Come si intrecciano l’arte e la storia? Quali le connessioni tra gli eventi storici e la storia dell’arte? Queste sono le domande a cui tenta di rispondere la mostra Sicilia 1968/2008, lo spirito del tempo, ideata da Renato Quaglia e curata da Valentina Bruschi, Salvatore Lupo e Sergio Troisi, che ripercorre quarant’anni di storia siciliana e non, attraverso altrettante significative opere d’arte contemporanea appartenenti a diverse collezioni private e pubbliche siciliane.

Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia - con sede a Palazzo Riso, in Corso Vittorio Emanuele 365- inaugura i suoi locali con questa interessante esposizione. Il palazzo si configura come centro promotore del “museo diffuso” inaugurato e promosso dalla Regione Siciliana nell’ambito del progetto 5venti, ideato da Renato Quaglia, che intende valorizzare e promuovere le attività di alcuni dei luoghi identificati tra i più significativi dell’arte contemporanea in Sicilia (la Fondazione Orestiadi di Gibellina, l’Atelier sul mare a Tusa e la Civica Galleria d’Arte Contemporanea Montevergini di Siracusa).

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Come ha scritto la studiosa Cristina De Benedictis, la storia del collezionismo può mettere in luce un percorso privilegiato che documenta lo svolgimento del gusto e lo spirito del tempo. Proprio attraverso le opere d’arte di alcune collezioni siciliane questa mostra riesce a portare a galla le connessioni esistenti tra la realtà regionale e la storia, non soltanto locale, ma anche nazionale e internazionale.

Le collezioni siciliane si mostrano dunque ricettive e sensibili nei confronti di una realtà più ampia e spesso si rivelano anticipatrici nella capacità di individuare gli artisti più interessanti del panorama artistico contemporaneo. Ciò è reso evidente dai due differenti percorsi in cui si suddivide l’esposizione. La prima parte della mostra, infatti, intende illustrare gli eventi storici più rilevanti dal 1968 al 2008: dal terremoto del 1968 nel Belice fino alla crisi economica del 2007, acuitasi nel 2008. Il secondo percorso testimonia l’esistenza di differenti collezioni che ci presentano la Sicilia, per quanto riguarda il gusto e il collezionismo d’arte contemporanea, in una posizione molto meno periferica e arretrata di quanto si pensi in genere.

Numerosi e soprattutto estesi all’intero territorio siciliano, i nuclei collezionistici si trovano a Vittoria, con la collezione Grasso-Cannizzo vicina all’ambiente torinese dell’Arte Povera, e a Catania, con la collezione Brodbeck che aprirà prossimamente una fondazione per l’arte contemporanea nel capoluogo catanese, a Palermo, con la collezione Flavio Albanese, e a Gibellina, con l’incredibile collezione di Ludovico Corrao ora donata al Museo delle Trame Mediterranee della Fondazione Orestiadi.

Le opere esposte riflettono un gusto aggiornato e variegato, attento all’evolversi della storia dell’Arte contemporanea. Sono infatti presenti le opere di Louise Bourgeois, Andres Serrano, Tony Cragg, Jannis Kounellis, Samore, Cattelan, Arienti, Beecroft e molti altri ancora. Una mostra dunque che dimostra risolutivamente l’esistenza in Sicilia di un collezionismo vivace e, piuttosto effervescente. L’esposizione è visitabile fino al 31 maggio (ore 10-20 da martedì a domenica, 10-22 giovedì e venerdì; chiusura il lunedì) ed è corredata da un catalogo con i testi critici dei curatori.

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