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A tu per tu con Vasari, il "re del Borgo Vecchio"

  • 2 gennaio 2006

Oggi Gaetano Vasari gestisce un’attività ma a vederlo sembra lo “speedy” che una sera di pieno Agosto del 1995 riuscì a far impazzire di gioia una Favorita stracolma all’inverosimile con quella doppietta rifilata al Parma dei campionissimi Zola, Melli, Crippa e Stoichchov. Balarm.it lo ha intervistato.

Gaetano, ti ritrovi a gestire un’attività commerciale. Allora con il calcio hai definitivamente chiuso ?
Sì, ho chiuso l’attività professionale per pensare al futuro mio e dei miei figli, continuando a divertirmi con gli amici.

Come mai non hai pensato di intraprendere la carriera di allenatore, direttore sportivo o di osservatore insomma di restare all’interno del calcio? In tal senso hai ricevuto qualche proposta?
No, nessuna proposta in merito, ma ho preferito mollare perché questo calcio non mi diverte più. Un tempo il presidente era il
primo tifoso della propria squadra, adesso in giro c’è parecchia gente disposta a prenderti in giro ed il calcio in generale è pieno di falsità.

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Torniamo alla tua carriera. Una domenica durante Milan-Cagliari capitan Maldini affrontandoti dichiarò nel dopo partita: “Ma quel numero 7 piccolino dov’è stato tutto questo tempo?”. Hai mai pensato di poter arrivare in nazionale?
Ricordo benissimo le parole di un grande campione come Maldini e mi hanno fatto tanto piacere. Io in A ci sono arrivato tardi, a 25 anni, e la nazionale l’ho sfiorata. Ricordo che Dino Zoff mi fece seguire dai suoi osservatori ma non se ne fece nulla e la cosa mi è dispiaciuta parecchio. Mi resta la soddisfazione di aver coronato il sogno da bambino di aver giocato nella massima serie e di essere andato in A con il Palermo.

Il Palermo. Cosa hai trovato di diverso da Ferrara-Arcoleo a Zamparini-Baldini e Guidolin dopo?
E’ cambiato parecchio. Con il presidente Ferrara mancavano i soldi per andare in A e per altri motivi non facemmo il dovuto salto di categoria ma in compenso facemmo sognare ugualmente una intera città. Baldini è un allenatore preparato ed umanamente molto vicino ai giocatori. Guidolin è un allenatore preparato ma come persona è zero e pensava solo a se stesso. Arcoleo mi ha dato tanti consigli e mi ha lanciato nel mondo dei professionisti, per me è stato un secondo padre e devo dirgli solo grazie.

Il tuo rapporto con i tifosi rosanero prima quando giocavi ed adesso.
La gente mi ferma per strada, mi dimostra tanto affetto ed io li ringrazio. Certo, quando giocavo era diverso, ti incitavano e ti chiedevano l’autografo, ma va bene così.

Lo sai che i tifosi palermitani che risiedono fuori ti osannano perchè in te vedono l’uomo della riscossa , la riscossa di un palermitano che ha dato tanto alla loro città, non ultima la promozione in A?
Forse perché in me vedono una persona semplice, uno che non se la “tira” e che è rimasto quello di sempre, che si ferma a parlare con la gente ed è sempre disponibile.

Cosa vuoi dire loro, a quelli che risiedono fuori Palermo?
Io ho vissuto per parecchi anni fuori Palermo e so perfettamente quanto è dura vivere lontani dalla propria città. Dico di essere fieri di essere palermitani ed auguro a loro tutto il bene possibile.

Un tuo giudizio sul Palermo attuale?
Il Palermo non sta rendendo per come deve perché manca uno lì davanti che faccia i gol. La squadra fa un bel calcio ma se non la butti dentro…. Spero che Zamparini ponga rimedio a questa lacuna.

Al Palermo mancano i cross di un certo Vasari?
No, il Palermo ha buoni giocatori come Gonzales, Santana e lo stesso Bonanni e poi Vasari è ormai avanti negli anni anche se fisicamente mi sento bene.

Un augurio alla squadra rosanero, ai suoi tifosi ed a Vasari.
Ai tifosi tutte le soddisfazioni che meritano perchè è gente umile ed alla squadra di raggiungere dei grossi traguardi principalmente per i propri tifosi.

E a Vasari?
Che sia un buon anno. E principalmente la salute.

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