Addiopizzo: arriva la nuova guida "Pizzo-Free"

Sono sei anni che è nato. Sei anni di lotte, manifestazioni, processi e conquiste. Il comitato Addiopizzo durante tutto il suo percorso ha messo sempre tutti i colpi a segno e prosegue la sua azione sul territorio non senza difficoltà, ma forti dell'entusiasmo e con la grinta, capaci di coinvolgere anche i più sfiduciati cittadini. Un ulteriore passo in avanti è stato fatto dai ragazzi del comitato: è stata, infatti, presentata alla Feltrinelli di Palermo la Guida Pizzo-Free, la nuova lista dei commercianti che aderiscono alla campagna "pizzofree". Arrivano a 419 in tutto e alla corposa lista si aggiunge anche un'attività commerciale importante, la Feltrinelli stessa, che con la sua adesione porta ancora più fiducia a coloro che oggi non vogliono più pagare il pizzo.

Dopo sei anni di attività, facendo una breve mappatura degli esercizi commerciali che in città hanno aderito, i ragazzi hanno tirato anche un'altra conclusione: «C'è una dolorosa assenza dalla nostra guida - dice Daniele Marannano - quella delle prestigiose boutique lungo l’asse via Libertà e via Ruggero Settimo. Questo è un dato negativo che non possiamo non segnalare, l’assenza degli esercizi commerciali nel salotto della città sovraespone i coraggiosi commercianti che aderiscono alla nostra campagna».

L'antiracket ha ancora molta strada in salita: sono ancora molti i commercianti palermitani che pagano il pizzo. Inoltre, arriva chiaro l'appello alle associazioni di categoria: «Confesercenti, Confcommercio e Cna non hanno portato uno solo dei loro iscritti ad aderire al nostro circuito - continua Marannano - Noi non rivendichiamo alcuna esclusiva sul fronte della lotta al racket, ma vorremmo che ciascuno si assumesse le proprie responsabilità e ci auguriamo che loro vogliano dar seguito agli innumerevoli plausi che ci sono da sempre giunti». Addiopizzo fa, in modo chiaro e semplice, il punto della situazione, senza giri di parole e come canta Franco Battiato in Mr Tamburino: «non ho voglia di scherzare, mettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare»: "l'intero popolo", che indossa magliette colorate con su scritti messaggi forti, è sempre intento a voler cambiare, ancora, la storia di questa città.