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Al teatro Libero va in scena "La Maria Farrar"

Teatro e danza: sul palco del Libero i primi due spettacoli del "Progetto Assoli, "La Maria Farrar" e "Point de vue", dedicati all'espressione del corpo

  • 16 maggio 2012

Il corpo, che diventa teatro e danza, è protagonista sul palco per i primi due appuntamenti di "Progetto Assoli", rassegna promossa dal Teatro Libero: "La Maria Farrar" va in scena venerdì 18 e sabato 19 maggio, mentre per "Point de vue" bisogna attendere giovedì 31 maggio e venerdì 1 giugno; l'orario di inizio per entrambi gli spettacoli è sempre lo stesso, le 21.15. I biglietti hanno un costo intero di 15 euro, che diventano 10 per gli under 25; il progetto include un totale di quattro appuntamenti: al costo di 30 euro (20 per gli under 25) è possibile acquistare la "Assoli card", che consente l'accesso a tutti gli eventi. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il Teatro Libero al numero 091.6174040, oppure visitare il sito web www.teatroliberopalermo.it.

Un assolo d'attrice che diventa polilogo, un insieme di voci che si inseguono all'interno di una storia e diventano concerto: alla base de "La Maria Farrar", interpretata da Sara Alzetta, c'è il conflitto e ognuno dei personaggi si incarna in un ritmo, in un tono, in un accento. La grana della voce occupa lo spazio e aspira a diventare corpo e insieme di corpi. «"Della infanticida Maria Farrar’ è una poesia di Brecht che mi ha accompagnato per molti anni», ha detto Manlio Marinelli, autore dello spettacolo, che ha aggiunto: «Ho dato la parola a quel mondo esistenzialmente devastato in cui si cova la ribellione tragica di Maria Farrar, un mondo in cui i poteri violenti e ipocriti dell’istituzione familiare o ecclesiastica pretendono di informare ogni declinazione dell’esistenza di un individuo».

La coreografia "Point de vue", interpretata da Silvia Giuffrè, si apre nel buio, dove una luce fioca ritaglia un corpo che inizia a muoversi e occupa l'intero spazio, mentre danza le sue emozioni. E sono quelle stesse emozioni che si susseguono come note musicali e attraversano la persona, per dare vita ad un istante di comunione con l'essenza di noi stessi. C'è il movimento dentro un "non luogo" che diventa scenario dell'esplosione della vita, nella costante consapevolezza della dialettica tra amore e odio, attrazione e repulsione, dolore e gioia, e dell'armonia tra i contrasti; ma di fondo c'è anche commozione, per aver trovato questa consapevolezza, fino ad una conclusione in cui ci si ritrova dopo essersi persi.

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