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Alberto Veronesi, la Sinfonica e le musiche di Bruckner

  • 10 giugno 2004

Si riabbracciano dopo alcuni mesi l’Orchestra Sinfonica Siciliana e il suo direttore musicale, il milanese Alberto Veronesi. E sarà un abbraccio forte, nel segno del grande sinfonismo tardo romantico, poiché il programma  del concerto di questa settimana (venerdì 11 alle ore 21.15, sabato 12 alle ore 17.30 e domenica 13 alle ore 11) prevede l’esecuzione della monumentale “Sinfonia n. 8 in do minore” di Anton Bruckner. Considerata vertice della importante produzione del compositore austriaco, questa Sinfonia rappresenta anche il culmine dell’esperienza musicale romantica: in essa freschezza e monumentalità si fondono nel segno della riflessione spirituale, momento cruciale della creatività di Bruckner. Questa peculiarità si rintraccia infatti anche nelle sue numerose Messe, nelle sue composizioni sacre e corali, e naturalmente nelle undici Sinfonie, tutte di grandi proporzioni e di intensa forza espressiva.

Di origini contadine, Bruckner nasce nell’Alta Austria nel 1824 e studia presso l’abbazia di Sankt Florian, nelle vicinanze di Linz, dove venne assunto come organista e dove trascorse molti anni della sua giovinezza, elaborando un personale stile fondato sulla compresenza del senso liturgico cattolico della musica e lo spirito austero del corale luterano. Docente presso il Conservatorio di Vienna dal 1868, ammiratore e amico di Wagner (al quale dedica il titolo della sua terza Sinfonia), Bruckner trovò non poche ostilità nella frivola società della capitale asburgica, a causa del suo carattere chiuso e dal modo dii vivere semplice e isolato. Ammirato però dall’Imperatore Francesco Giuseppe, nel 1891 ricevette una laurea honoris causa, un assegno vitalizio e infine un appartamento nella magnifica residenza viennese del Belvedere, dove morì nel 1896. Proprio nel luogo da lui più amato, nell’immensa abbazia di Sankt Florian, Bruckner termina nell’estate del 1887 la composizione della “Sinfonia n. 8 in do minore”, iniziata circa tre anni prima.

Dedicata all’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, venne eseguita per la prima volta a Vienna nel 1892, diretta da Hans Richter. Spesso intitolata “Sinfonia del destino”, per nulla può essere però paragonata alla Quinta beethoveniana, dal tono epico e mondano. Qui Bruckner cerca di compie la sua missione più profonda: rivelare la verità divina. Le lotte, le speranze, i desideri dell’uomo-artista e dell’umanità trovano celeste espressione in questo immenso affresco di oltre ottanta minuti, prova del fuoco per ogni orchestra e direttore del mondo. Biglietti in vendita al botteghino del teatro (ore 10-13); informazioni al numero 091.588001.

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