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Allo Zappalà “Il morto assicurato” di Centonze

  • 21 novembre 2005

Il secondo appuntamento della X stagione del Teatro Franco Zappalà di Palermo (in via Autonomia Siciliana, 125) è con lo spettacolo “Il morto assicurato” di Ferruccio Centonze, in scena dal 25 novembre con repliche fino al 4 dicembre, per la regia di Franco Zappalà (con Franco Zappalà, Patrizia Barbera, Manila Melani, Antonella Mucè, Paolo Tutone, Lello D'aleo, Marco Feo e Croce Costanza), una produzione dello stesso teatro palermitano. Si tratta di una commedia brillante, in due atti, che ben si inserisce nel vario panorama del cartellone di quest’anno così ricco di lavori teatrali di diverso genere. Ma vediamone la trama: siamo negli anni duri del dopoguerra, nel 1946, e un reduce, il ragionier Paletti, torna a casa dopo essere stato per lungo tempo prigioniero. La sua situazione economica è assai precaria, essendo disoccupato e senza una lira e con una famiglia a cui pensare. È infatti sposato ed ha una figlia. Le infelici condizioni finanziarie quindi, insieme con la disperazione di moglie e figlia, lo inducono ad accettare quanto le due donne di casa gli propongono, e cioè una truffa per intascare del danaro dall’assicurazione. Il nostro quindi fa finta di essere morto per poter così riscuotere i 3 milioni di una polizza assicurativa sulla vita. Per convincerlo le due donne gli dicono di essere d'accordo con il custode del cimitero, gli illustrano i vantaggi e le comodità della bara ampia e comoda che lo ospiterà, nella quale non mancheranno peraltro beveraggi e cibi prelibati, secondo i suoi gusti. Inoltre è previsto persino, onde evitare ogni possibile smascheramento della frode, il trasferimento in Svizzera del nostro.
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Sembra che si sia pensato a tutto, ma di un tutto esplosivo ed esilarante si tratta, come confermano i colpi di scena e le situazioni spassose che animano la commedia, quali ad esempio la scena dove un becchino balbuziente si ritrova con due bare nella sala del cimitero: in una il morto-vivo che tossisce, nell'altra una nobildonna la quale, malauguratamente colpita da catalessi, una volta tornata cosciente nell’angusto e triste spazio, prima sospira, quindi grida e infine terrorizzata chiede aiuto. Questa commedia, definita da Parigi nel maggio del 1963 dallo scrittore torinese Pitigrilli (al secolo Dino Segre) «...un lavoro intelligente, originale, captivant e diretto», è stata rappresentata per la prima volta nel 1955 a Castelvetrano, paese del trapanese dove l’autore della commedia, Ferruccio Centonze (preside di ruolo, giornalista e narratore), è nato nel 1917. Circa una ventina le opere di questo drammaturgo dal carattere schivo e riservato, nonostante i successi e le simpatie riscossi. In molte delle sue opere, anche di narrativa oltre che teatrali, sono le proprie indimenticabili esperienze di guerra a fornire la materia prima per le trame delle storie raccontate. Tornando alla nostra commedia quindi, gli spettacoli vengono rappresentati ogni venerdì e sabato alle 21.30 e domenica alle 18.30. Prezzi al botteghino: 15 euro l’intero, 13 euro ridotto cral e infine 10 euro militari e ragazzi. Per informazioni telefonare allo 091.362764 o 091.543380.

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