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Baldorìa, esasperazione rigorosamente italiana

  • 12 aprile 2005

Band: Baldorìa
Titolo: Promo per il MEI 2004
Anno: 2004
Etichetta: autoproduzione


I palermitani Baldorìa sono attivi dal 1994 e vantano l'autoproduzione di due lavori in studio: un album contenente dieci brani del 1999 dal titolo "Da queste parti..." ed un singolo "Gelido tempo" datato anno 2000. Il risultato del loro sound è un'ibrida mescolanza di vari stili rock quali l'indie, il grunge, metriche vocali di stile rap ed il cantato italiano, la struttura ritmica basata su uno stile che i System of a Down ed i Rage Against the Machine ci hanno fatto conoscere bene. I Baldorìa traggono l'ispirazione per la produzione della loro musica dai poeti della beat generation ed anche dai poeti maledetti, con l'intento e la speranza di fotografare il contesto in cui abitiamo oggigiorno e di farne trasparire il lato decadente. In questo promo per l'edizione datata 2004 del MEI festival la band inserisce due canzoni riflettenti il sound e l'ispirazione di cui detto prima; adesso mi trovo ad analizzarle.

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La prima canzone dal titolo "Perchè non va" si apre con un riff aggressivo e rotondo, in stile Rage Against the Machine, costituente il tema dominante del pezzo, intrecciato alla potente batteria ed alla melodia poderosa della voce quasi parlata, che concentra tante parole in piccoli spazi con una metrica in stile rap italiano; da qui si passa ad un breve interludio che traccia un cambio della melodia della chitarra che abbandona il suono grezzo e tagliente della distorsione abbracciando delle sonorità "acquose", brillanti e profonde, che cementano una solida base per la voce, che trascina tutti gli strumenti verso un ritornello più rumoroso, quasi indie. Il ritornello vien cantato con disperazione lasciando trapelare i sentimenti portanti del pezzo: la voglia di ottenere sincerità e la fragilità della persona, imbevuti con un tono di rassegnazione. Il pezzo si chiude con la ripresa del tema dominante e stacca in muto in maniera netta ed aggressiva.

La seconda traccia intitolata "La parte più invisibile" attacca nuovamente con un riff aggressivo come quello precedente, con la differenza che stavolta non costituisce il tema dominante della canzone bensì un intro da cui si delinea successivamente un verso costruito in crescendo, accompagnato da suoni "acquosi" delle chitarre e sostenuto dalla metrica rap della voce parlata narrante. E quando il cantante intona che ha bisogno di "Tempo" il riferimento all'omonima canzone di un certo Jovanotti è inevitabile. Nei ritornelli rumorosi la voce diventa quasi una cantilena e tutti gli strumenti esplodono insieme rumorosamente: la batteria echeggiante sui piatti trascina il corpo della melodia insieme alla chitarra distorta e la seconda chitarra inserisce quasi delle "gocce" di note che piovono velocemente nella prorompenza della struttura in crescendo. Le emozioni catturate dalle parole della canzone ritraggono disperazione, voglia di essere osservati nel profondo dal prossimo per poter provare una sensazione di libertà quasi sconosciuta. Questa tematica sembra esporre il concetto di maschera del famoso autore Luigi Pirandello, sì proprio quella maschera che secondo lui ognuno di noi veste per allacciare rapporti di ipocrisia col suo prossimo e quindi nascondere la vera essenza della persona; proprio questo sembra ispirare il cantato nel verso : " Dipingere il profilo della maschera che porto e cercare di nascondere la parte più invisibile di me". La formazione è composta da cinque elementi ed attualmente si trova in studio per registrare il terzo lavoro ufficiale che uscirà nei primi mesi del 2005. Contatti: www.bldteam.com - info@bldteam.com.

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