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“Ballata triste della città dei topi”, una fiaba per adulti

  • 5 ottobre 2004

Dopo il recentissimo libretto-catologo “Scorci e squarci” (:duepunti edizioni, pp. 28, 3 euro) di Gianni Allegra con la complicità di vari scrittori, è adesso la volta di “Ballata triste della città dei topi” (Coppola editore, pp. 68, 6,50 euro), “una fiaba per adulti” ad opera dello stesso pittore ed illustratore palermitano, Gianni Allegra, e di uno degli autori complici della scorsa avventura, anche lui palermitano, Marcello Benfante. Il testo, gremito di disegni a colori ed in bianco e nero, sarà presentato nei locali della libreria Kursaal Kalhesa di Palermo (Foro Umberto I 21), sabato 9 ottobre alle ore 18. Contestualmente gli occhi degli avventori/visitatori potranno deliziarsi anche della mostra degli originali disegni di Gianni Allegra, che proseguirà in loco fino al 18 ottobre. Ma torniamo al libricino.

Dalla prefazione del vignettista ed illustratore romano Massimo Bucchi (con l’odio acerbo per chi considera la vignetta una geniale intuizione e non il frutto di otto buone ore di lavoro), a voi alcune note: “Il racconto ci dice che il topo può tornare uomo, attraverso la sofferenza che giunge dal recupero dei sentimenti. Ma ci viene anche suggerito che l’uomo non può tornare uomo se non assumendosi a livello collettivo la responsabilità delle proprie scelte e della propria dignità. Pena il ripiombare nel Maelström della falsificazione di se stesso”. Il discorso, arzigogolato, suona ad una seconda lettura liscio come l’olio, e già. Ma riflettere sul tema, e saperne di più sulla storia del libro (in bilico fra la “Cavalleria Rusticana”, “l’Opera dei tre soldi”, distante dall’animalismo antropomorfico di Esopo, Fedro e La Fontaine, un mix di fiaba ed incubo dove topi ferocissimi hanno preso il posto degli uomini e li hanno rilegati nel sottosuolo - piattaforma d’amore e di morte, di poesia e d’avventura) di certo, non guasterà. All’evento interverranno il pittore e scrittore Nicolò D’Alessandro e il prezzemolo dei salotti letterari Matteo di Gesù.

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