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Contro il caro benzina arriva lo sciopero nazionale

Il 6 giugno scatta in Italia il primo sciopero della benzina. L'Aci promuove l'iniziativa. Il presidente Sticchi Damiani: "Protesta garbata ma incisiva"

  • 28 maggio 2012

Ecco la contromossa contro il caro carburanti. Mercoledì 6 giugno scatta in Italia il primo sciopero della benzina. Niente Forconi, ma è l’Automobile club d’Italia a promuovere l’iniziativa. Il neo presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, ha invitato gli automobilisti a non rifornirsi di benzina e diesel per l’intera giornata.

L’iniziativa ha già ricevuto numerose adesioni, come quella di Federauto, l’associazione dei concessionari guidata da Filippo Pavan Bernacchi, e del Casper, il Comitato contro le speculazioni e per il risparmio, di cui fanno parte Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione nazione consumatori.

In un anno, i prezzi sono saliti di oltre il 20% e del 96,3% tra il 1990 e il 2010. L’Aci sottolinea come «l’insostenibilità economica e sociale dell’attuale pressione fiscale sui veicoli ha scatenato una raffica di aumenti». Tali aumenti hanno messo in ginocchio il settore dell’auto. «Una famiglia – afferma Sticchi Damiani – spenderà nel 2012, per l’auto, 1.680 euro in carburante, ai quali vanno aggiunti 715 euro per l’assicurazione, 270 per la manutenzione, 220 per parcheggi e garage, 190 per pedaggi, 120 per le multe e un insieme di altri costi per un totale di oltre 3.500 euro, a fronte dei 3.278 euro del 2011». «Ragion per cui – continua il presidente dell’Aci – questi rincari non hanno portato vantaggi al governo: i consumi sono ulteriormente diminuiti e tanti concessionari sono a rischio di chiusura. La nostra vuole essere una protesta garbata, ma incisiva».

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