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Davide Faraone replica alle accuse di Striscia

Una trappola pensata per incastrarlo: così Davide Faraone replica alle telecamere di Striscia la Notizia all'accusa di essere il protagonista del voto di scambio

  • 7 marzo 2012

Si tratterebbe di una trappola pensata appositamente per adescarlo secondo Davide Faraone, il candidato alle Primarie del centrosinistra di Palermo e protagonista dello scoop mandato in onda da Striscia La notizia che lo ritrarrebbe come il protagonista di voto di scambio. Ma dalle telecamere del Tg satirico Faraone replica di non aver «mai detto ad alcuno apertamente o in altro modo di votare per me, facendo promesse di lavoro o altro e chiedo agli organi giudiziari e alla commissione di garanzia delle primarie di sentirmi per approfondire la vicenda e fare chiarezza» Ecco il video dell'intervista.

Il deputato regionale del Pd Davide Faraone, candidato alle primarie del centrosinistra del 4 marzo scorso, ha parlato al miscrofono di Stefania Petyx ribadendo quanto già chiarito in una conferenza stampa sul caso: «Sono certo di essee caduto in una trappola costruita ad arte da persone che con queste primarie hanno a che fare. Abbiamo già degli elementi altri li stiamo raccogliendo. L'idea del voto di scambio mi fa vomitare e non c'è stata alcuna disponibilità da parte mia ad assicurare un posto di lavoro in cambio di un voto»

Davide Faraone ha cercato anche di ricostruire le dinamiche con cui è entrato in contatto con gli esponenti della cooperativa Palermo Migliore, citata nel servizio di accusa di Striscia La Notizia andato in onda lunedì 5 marzo: «Il 25 febbraio ho partecipato a un incontro pubblico - ha detto - al Teatro Orione sulla formazione come deputato regionale, organizzato dal presidente della Commissione Lavoro dell'Ars Totò Lentini e a cui ha partecipato anche un esponente di destra. E in quella occasione il Presidente della cooperativa mi ha manifestato la sua disponibilità a sostenermi come candidato alle primarie. Ho parlato solo di formazione perchè è necessario puntare su quella, per essere competitivi nel mercato del lavoro e quell'ente aveva avuto approvato un finanziamento con l'Anfe mai partito». La "promessa" avanzata da Faraone sarebbe dunque "una causa sociale come tante altre che ha sostenuto in questa campagna elettorale".

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