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"Dejavu", un corto soprannaturale e onirico

In anteeprima assoluta la proiezione di Dejavu, cortometraggio indipendente della Dark Angle Pictures, fondata dal giovane Alois Previtera

  • 9 giugno 2009

Misterioso e inquietante: "Dejavu", primo cortometraggio della Dark Angle Pictures, in cui il soprannaturale e l’onirico si scontrano con una realtà genuinamente reale. In anteprima assoluta a Palermo, venerdì 12 giugno (ore 20.30) al teatro Crystal (via Mater Dolorosa 64/a) verrà proiettato il cortometraggio, seguito da uno speciale dietro le quinte con le interviste fatte al cast artistico e tecnico. Produzione indipendente fondata da Alois Previtera insieme ad un gruppo di ragazzi siciliani, la Dark Angle Pictures nasce nel 2005 con l'intento di produrre un lungometraggio fantasy. Il soggetto di “Déjà vu”, ispirato da un brano del compositore greco “Vangelis”, nasce nel 2007 e coinvolge al suo interno più di 150 persone a titolo gratuito tra tecnici, assistenti di produzione, attori principali e comparse. Un progetto apparentemente modesto ma in verità molto complesso per via delle numerose location, per i tanti personaggi e per il tema trattato. Mettere in piedi una produzione come questa non è stato facile, ma i componenti del gruppo hanno dimostrato di essere all’altezza della gestione di un’opera cinematografica piena di ambizioni.

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«Avrei voluto girare questo cortometraggio con più mezzi e più esperienza come regista - afferma Alois - ma da qualche parte dovevamo pur cominciare e cominciare con qualcosa di imponente e stimolante ha stuzzicato la nostra perspicacia». Il risultato è una regia dinamica e originale che si propone di usare il linguaggio cinematografico come strumento di unione delle diverse arti allo scopo di modellare la materia visiva. Questo lavoro di perfezionamento e affinamento porta ad una maggiore consapevolezza della complessità che si nasconde in maniera tutt’altro che velata, in un progetto filmico. «Ogni giorno di ripresa era un giorno di scuola - spiega il giovane regista - in questo campo non si finisce mai di imparare, scopri te stesso e metti in pratica le tue capacità».

Girato interamente a Palermo tra ospedali, scuole, negozi d'arredamento sfruttati come teatri di posa, non manca il tocco elegante e malinconico di certi scorci tipicamente siciliani. il film si compone di 20 scene (in origine 24) nelle quali vengono raccontati i momenti più salienti della vita di una ragazza che resta uccisa in un incidente stradale. Da quel momento lo spettatore è catapultato nella vita della ragazza attraverso i diversi flash back utilizzati sapientemente dal regista nel tentativo di dare un'immagine asincronica di un vissuto. L'esperienza del déjà vu ci suggerisce quel lampo di ricordi che ci assale quando incontriamo un estraneo che sentiamo di conoscere da tutta la vita o riconosciamo un luogo pur non essendoci mai stati, la consapevolezza che ciò che viviamo non corrisponde realmente ad una esperienza vissuta, un senso di "soprannaturalità", "stranezza" o "misteriosità". Nel caso del corto si ha la sensazione che l'esperienza sia "genuinamente accaduta" nel passato.

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