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Due comici al giorno: Sgrilli e Quelli li’

Sempre giovedì 26 febbraio, un altro appuntamento è all’Agricantus di Palermo con Sergio Sgrilli per l’iniziativa “Un comico per cena”

  • 25 febbraio 2004

Cinque artisti genovesi con diverse esperienze sulle spalle sono diventati cinque improbabili personaggi usciti dall’oratorio di Valle Luja. Stiamo parlando degli inventori del ritornello “Grazie Signore Grazie”, ovvero Quelli lì che giovedì 26 febbraio alle 21.35 saranno al teatro Orione di Palermo (via don Orione 5) per la rassegna “Non ci resta che ridere” organizzata dalla Oplà e dalla cooperativa Teatro del Porto. Una comicità lontana dalle parodie politiche e dai toni urlati è il biglietto da visita di Quelli lì, ovvero Alessandro Bergallo, Alessandro Barbini, Roberta Pacini, Matteo Monforte e il più giovane, Federico Bagnasco che suona la chitarra. Grazie al successo raggiunto, i cinque genovesi hanno anche scritto un libro, intitolato appunto “Grazie Signore Grazie” che sempre il 26 febbraio, alle 18, presenteranno presso la libreria Mondadori, in via Roma 287 a Palermo.

Ma come è nata l’idea della Valle Luja e un nome sui generis come Quelli lì?
«Io e l’altro Alessandro – racconta lo spilungone del gruppo, Alessandro Bergallo – siamo stati a scuola dai preti e lì nemmeno se li picchi, quando giochi a calcetto se la prendono, ma ti chiedono pure scusa. Da lì è nata l’idea del tormentone Grazie Signore Grazie e dell’oratorio della Valle Luja. La scelta del nome serve ad aiutare chi tende a dimenticare. In questo modo, è facile ricordarsi di noi». 

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Come siete arrivati a creare questo gruppo e lo spettacolo che portate in scena?
«Proveniamo da esperienze diverse – continua Alessandro Bergallo – e con l’altro Alessandro abbiamo anche fatto parte dei Cavalli Marci. All’inizio abbiamo lavorato in alcuni locali a Genova, come il Nessundorma nell’inverno 1998-1999, poi siamo approdati allo Zelig di Milano e poi  a quello televisivo in onda su Italia 1. Il nostro spettacolo nasce da un lavoro continuo fatto da diversi rimaneggiamenti fatti in cinque anni. Si tratta di una serie di sketch, monologhi e canzoni senza un vero e proprio filo conduttore. Come in un domino, i tasselli si collegano tra loro, senza legami con il resto dello spettacolo. Il nostro cavallo di battaglia è il solito ritornello, Grazie Signore Grazie, che da principio si basava solo sulla battuta di Roberta che dice che le è tornato il ciclo. Poi, abbiamo aggiunto il prete che fa ginnastica, il monologo sulla mosca, il rapporto uomo-donna e il tema dell’omosessualità».

Progetti per il futuro?
«Stiamo terminando di scrivere altri due spettacoli – annuncia Bergallo - uno dedicato ad una sagra della Valle Luja. Agli inizi della carriera, ne abbiamo girate parecchie. Di sicuro, in questo spettacolo il protagonista resta  l’uomo, con tutte le sue ansie, le paure e le idiosincrasie. Il secondo copione, invece, riguarda il percorso spirituale che ci avvicina alla Valle Luja. Già nel libro abbiamo raccontato la storia di questi luoghi e di come si possano raggiungere». Per assistere allo spettacolo, in un’unica data, si può prenotare direttamente al botteghino del teatro Orione, allo 091.544525. Il biglietto costa 10 euro (intero) oppure 7 euro (ridotto).

Sempre giovedì 26 febbraio, un altro appuntamento per chi ama i comici tutti televisivi è all’Agricantus di Palermo (via XX Settembre 82/a, ore 22.30) con Sergio Sgrilli per l’iniziativa “Un comico per cena”, l’iniziativa della Cooperativa Agricantus e la Tramp Spettacoli che unisce piatti tipici della cucina palermitana con spettacoli di cabaret. Assistere solo allo spettacolo costa 15 euro, ma per chi sceglie la formula che comprende cena più spettacolo, l’orario si anticipa alle 20.30 e comprende un menù a base di piatti già pronti accompagnati dai vini selezionati de La Strada del Vino Alcamo Doc, al prezzo di 20 euro. Basta prenotare chiamando direttamente il botteghino del teatro (091.309636).

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