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Elezioni Amministrative: si vota il 6 e 7 maggio

Si vota il 6 e 7 maggio, per il rinnovo degli organi amministrativi, in 148 comuni siciliani, 16 circoscrizioni e 2 province regionali. Due milioni i siciliani votanti

  • 3 marzo 2012

Fissata la data delle elezioni: in Sicilia si vota il 6 e 7 maggio, per il rinnovo degli organi amministrativi, in 148 comuni siciliani, 16 circoscrizioni e 2 province regionali. Se fosse necessario il ballottaggio, questo sarà fissato per il 20 e 21 maggio. La decisione arriva su proposta dell’assessore per le Autonomie locali e dalla Funzione pubblica Caterina Chinnici, la giunta regionale riunita a Palazzo d’Orleans sotto la presidenza di Raffaele Lombardo.

Solo tre i capoluoghi di provincia interessati: Palermo e Trapani ed Agrigento. I centri maggiori che andranno al voto sono Marsala, Misterbianco, Paternò, Alcamo, Sciacca, Barcellona Pozzo di Gotto, Caltagirone, Avola e Castelvetrano. Gallodoro, in provincia di Messina, è invece il comune più piccolo con 389 abitanti. La data del 6 e 7 maggio vale anche per quei comuni dove i sindaci si sono dimessi o sono stati sfiduciati ossia Campobello di Licata, Sciacca, Aci Catena, Militello Val di Catania, Palagonia, Tremestieri Etneo, Fiumedinisi, Altavilla Milicia, Scicli e Salemi.

Sono poco più di 2 milioni e mezzo i siciliani interessati al voto, compresi coloro che andranno alle urne per il solo rinnovo delle province regionali di Ragusa e Caltanissetta. Entrambe, in attesa del completamento dell’iter legislativo del disegno di legge sui liberi consorzi, infatti, sono inserite nell’elenco. Si vota anche in 16 circoscrizioni comunali di 5 centri: Nicosia (circoscrizione Villadoro), Villarosa (Villapriolo), Lipari (Vulcano, Panarea, Stromboli e Filicudi-Alicudi), Palermo (tutte le 8 circoscrizioni) e Melilli (Villasmundo e Città Giardino).

Saranno ricompresi nell’elenco anche tutti quei Comuni nei quali gli organi amministrativi dovessero cessare dalla carica anticipatamente e la cui definizione dei provvedimenti dovesse avvenire prima della firma, da parte dell’assessore Chinnici, del decreto di indizione dei comizi elettorali, ovvero tra il sessantesimo e il cinquantacinquesimo giorno antecedenti le elezioni.

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