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Elisa, l'anti-star che viene dal Friuli

  • 25 settembre 2005

Si è imposta al grande pubblico in tenera età cantando le sue canzoni in inglese, pur essendo friulana; ha regalato, all'interno di una pur breve carriera, una sequenza di canzoni entrate di diritto tra le evergreen del nostro patrimonio "di consumo". Adesso, 2005, un nuovo singolo in programmazione - "Una poesia anche per te" - e un serie di concerti dal vivo che vedranno la cantautrice di Monfalcone, Elisa, protagonista nel capoluogo siciliano lunedì 3 ottobre al Palazzetto dello Sport (via dell’Olimpo - Fondo Patti, ore 21.30, posto unico 20 euro).

Elisa è un nostro patrimonio artistico che - miracolo! - è riuscita in questi otto anni a mettere d’accordo i palati a sette note di casa nostra, utilizzando con disarmante semplicità la sua innata e spontanea vocazione per la musica: una dote, questa, mostrata all’età di quindici anni al duo Caselli-Rustici (talent scout ex caschetto d’oro la prima, produttore affamato di successi il secondo). Una vita, quella di Elisa Toffoli, fuori dalle copertine che contano: difficile scovarla a trincare mojto nel locale trendy della Costa Smeralda, più facile ritrovarsela in cima a una montagna a guardare con rispetto e trasporto il significato del mondo. Elisa in fondo è questa: ci fa, ci è e soprattutto ci sa fare. "Dove la metti suona", verrebbe da dire: dai successi di "Labyrinth" alle conferme di "Gift". E come dimenticare "Luce - tramonti a nord est", prima prova in lingua italiana pensata a due teste insieme al signor Zucchero Fornaciari: una straordinaria interpretazione che in punta di piedi è andata a vincere e convincere sulla cartonata platea dell’Ariston di Sanremo.

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Difficile vederle sbagliare tiri in porta, anche quando si tratta di calciare da posizione insidiosa, come nel caso della complicatissima rivisitazione di "Almeno tu nell’universo" di Mia Martini. Prova superata, anche in questo caso, grazie all’approccio timido e rispettoso. Il suo, di universo, è invece diviso tra la dolcezza delle ballate e la "rabbia positiva" dei pezzi più rock. Ai tempi la si paragonava ad Alanis Morissette, oggi il paragone più calzante è quello con Elisa: unica nel suo look "brava ragazza" da missionaria laica acqua e sapone, ma soprattutto inimitabile nel suo approccio al pentagramma, alla penna e ad una vocalità limpida che ha ormai convinto anche puristi e stelle del rock mondiale. Pulita dentro e bella fuori, come nel famoso spot, ma anche pittrice, fotografa, sognatrice, enigmatica e misteriosa come una splendida donna di confine. Un'artista a trecentosessanta gradi che difficilmente vedremo sparire nel tempo.

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