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"Eugenìa", buoni sentimenti in mostra

  • 20 febbraio 2006

Eugenìa, come ogni collettiva che non preveda un filo conduttore (sia esso un tema di riferimento o qualsiasi altro elemento che funga da comun denominatore), può rivelarsi un’occasione per osservare quante (e quanto diverse) suggestioni offra oggi lo stato dell’arte a chiunque sia in cerca del proo linguaggio. La mostra, allestita alla Galleria Biotos di via XII gennaio a Palermo, nasce proprio con lo spirito di proporsi come un’esperienza di dialogo e confronto tra giovani artisti palermitani e romani, «un incontro a più livelli che connetta le esperienze di due scuole, di due città, le loro energie, le loro speranze», spiega Costanza Meli, curatrice della mostra. Data l’eterogeneità delle opere in mostra, diverse sia per tecniche (pittura, fotografia, tecniche miste) che ovviamente per stile e tendenza, non era cosa facile trovare un elemento che fungesse da legame, senza al tempo stesso apparire come forzatura. La curatrice lo ha trovato nella luce, organizzando le sale spoglie ed essenziali della galleria secondo ambienti luminosi: a stanze fortemente luminose si alternano contesti più soffusi, in grado di esaltare al meglio l’atmosfera evocata da ogni opera.

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Vi ritroviamo le archeologie industriali fotografate da Filippo Messina e i rarefatti ma fortemente evocativi paesaggi di Antonio Miccichè, le foreste fantastiche di Luigi Ciotta e gli efficacissimi scatti di luca Lojacono, solo per citarne alcuni.
Il titolo della mostra (dal greco eugéneia, nobile generazione o - come scrive la Meli - «generazione dei buoni sentimenti»), fa riferimento alla generosità degli artisti coinvolti, disponibili a devolvere all’Unicef la metà dei proventi delle vendite. Gli artisti esposti sono Fabrizio Ajello, Elena Bellantoni, Rosalba Bozzato, Luigi Ciotta, Emanuela De Notaris, Ruggero Di Maggio, Valeria Ferrante, Luca Lo Iacono, Ilaria Loquenzi, Filippo Messina, Antonio Miccichè, Dessislava Minerva, Giuliano Pastori, Denise Rana, Fabio Savagnone, Rachele Tombini e Vanni Quadrio. La mostra sarà visitabile sino al 23 febbraio (9/13- 16/19).
Per informazioni: Biotos Cultura, via XII gennaio, 2; 091/323805.

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