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Good Morning Boy + Musical Buzzino e un pizzico di Alberto Camerini

Due serate all'insegna della sperimentazione vedranno protagonisti allo Zsa Zsa di Palermo Good Morning Boy, Musical Buzzino e Alberto Camerini

  • 6 maggio 2004

Cosa può nascere da due musicisti sperimentali ma non troppo che uniscono le loro forze  per dare vita ad un piccolo tour elettro-acustico? Lo potremo scoprire di persona giovedì 6 maggio, assistendo all’inusuale concerto di Good Morning Boy e Musical Buzzino allo Zsa Zsa Art Factory di Palermo, in via Francesco Angelitti 30 (ore 22.30, ingresso 3 euro), organizzato dalla B-Suker di Bizio Rizzo. I due artisti in questione, della scuderia Urtovox Records del palermitano Paolo Naselli Flores, fanno parte di due one man band che si muovono nei territori della sperimentazione e del patchwork musicale. Per quanto riguarda Good Morning Boy (alias Marco Iacampo, già leader degli Elle) si può dire che la sua musica è assimilabile ad un flower/indie/pop cantato in inglese, dove chitarre glam-rock e fetide orchestrazioni country camminano a braccetto, seguendo in maniera stravolta la lezione di Neil Yuong. Musical Buzzino è invece la creazione di Lorenzo Corti, chitarrista di Cristina Donà, attualmente impegnato con Nada e in passato con Delta V e Mice Vice.

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Il concept di Musical Buzzino è abbastanza semplice quanto curioso: basta prendere la peggior strumentazione per la registrazione casalinga ed unirla ad una gran passione per la musica pop (Beatles, Xtc, Pixies...) nella sua interpretazione sghemba e psichedelica (Giant Sand, Flaming Lips, Beck...),  aggiungere un po’ di esperienza come chitarrista ed ecco che viene fuori il bambino musicale “Musical Buzzino”, che stando alle parole del suo creatore, compone “canzoni in lingua inglese arrangiate e suonate così come un bambino il giorno di Santo Stefano giocherebbe con i suoi nuovi giocattoli”. E’ assicurato che il connubio artistico tra questi due eclettici musicisti darà frutti che il pubblico palermitano più addentro ai territori della sperimentazione musicale saprà apprezzare, per i profani del genere sarà invece un’ottima occasione per far spaziare i propri orizzonti sonori.

Per tutti quelli che gli anni ’80 (ma anche i ’70) non se li sono potuti e voluti godere, sia per motivi anagrafici che per ipocriti pregiudizi personali, lo Zsa Zsa Art Factory ha organizzato un ottimo corso di recupero dal titolo “Electro Trash Night”, alla cui unica  lezione, che si terrà venerdì 7 maggio alle 22.30 (ingresso 5 euro) nei suoi locali, presenzierà in qualità di docente straordinario Alberto Camerini, il mai dimenticato "Arlecchino elettrico", personaggio di straculto di vecchie e nuove generazioni, vincitore di due dischi d'oro nei primi anni Ottanta e pioniere dell'elettropunk italiano. La “lezione” verrà introdotta da un ottimo estimatore del suddetto periodo musicale, Mr. Sinclair, che durante il suo dj set tramite l’utilizzo di apparecchi audiovisivi (più audio che visivi), nastri e dischi educherà il pubblico palermitano ad apprezzare, dimenando ritmicamente le proprie membra, i generi musicali che hanno caratterizzato i trascorsi decenni. Dopo tali argomentazioni, è doveroso spendere alcune parole per presentare il luminare della serata, Alberto Camerini. La sua carriera abbraccia ben tre decenni, infatti i suoi esordi risalgono agli anni ’70, dove si esibisce come chitarrista rock e suona con Eugenio Finardi e Patty Pravo. Tra il ‘76 ed il ‘77 sforna ben tre album per l’etichetta Cramps, “Cenerentola e il pane quotidiano”, “Gelato metropolitano” e “Comici cosmetici”, dove si alternano ballate su favole metropolitane a sfondo romantico e suggestioni sulla scena intellettuale alternativa milanese di quel periodo.

All'inizio degli anni Ottanta, firma con l'etichetta CBS e crea poco a poco il suo personaggio vincente: un “arlecchino robotico” che fonde le movenze della maschera della commedia dell'arte con sonorità rock elettroniche. Inizia il suo periodo d’oro: dopo l'album “Alberto Camerini” (1980) che contiene uno dei primi pezzi ska italiani, “Ska-tenati”, pubblica nel 1981 l'album “Rudy e Rita”che con il singolo “Rock'n'roll Robot” scala le classifiche di vendita, conquistando il disco d’oro e il terzo posto al Festivalbar. Nel 1982 pubblica l’album “Rockmantico”, dove perfeziona il suo stile electro-pop corredandolo con testi surreali e stravaganti, come testimoniato dal singolo di grande successo “Tanz Bambolina” e dal successivo “Computer Capriccio” (’83). Nel 1984 tenta la carta di San Remo, partecipando con la canzone “La bottega del caffè”, dove però le influenze brasiliane dell’arrangiamento non incontrano il favore né del pubblico né della critica. Nel 86 pubblica un album melodico, “Angeli in blue jeans” ma sua carriera sembra inesorabilmente avviata verso il declino, e decide di allontanarsi dalle scene dedicandosi al teatro e la danza.

Gli anni ’90, fortunatamente, assistono alla sua rinascita personale ed artistica, i suoi dischi vengono ristampati e ne pubblica uno nuovo “Dove l'arcobaleno arriva”, ispirato al brasile. Ma la vera svolta si ha quando dal 1995 al 2001 intraprende una lunga serie di serate soprattutto nei centri sociali, accompagnato da una band di giovani jazzisti convertiti al punk rock. Oltre alle cover di “Rock'n'roll Robot” in versione punk, i suoi concerti alternano anche reggae e rock acustico, giusto per ribadire la sua totale libertà stilistica. Sarà dunque interessante, per noi “alunni” ascoltare la lezione di un’artista che ha saputo impersonare e sintetizzare l’attitudine ribelle e creativa degli anni ’70 e quella un po’ più artificiosa e replicante degli ’80, arrivando indenne fino ai nostri giorni, per conquistarci con la sua innata ed affascinante genialità. 

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