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Iaia Forte, in scena la complessità delle donne

Per “Palermo Teatro Festival” doppio appuntamento al Nuovo Montevergini con l’attrice napoletana, interprete di due testi di Mario di Caro e Giovanni Testori

  • 11 novembre 2009

Due momenti di riflessione, due serate per indagare la complessità dell’animo femminile. Sembra infatti questo il filo conduttore che unisce i due testi che andranno in scena al Nuovo Montevergini (via Montevergini 8, Palermo). Si comincia giovedì 12 novembre alle ore 21.15 (ingresso libero) con “Donna di cuori. Favola nera di una ribelle”, monologo inedito di Mario Di Caro. Il dittico di concluderà poi venerdì 13 e sabato 14 novembre, sempre alle 21.15 (ingresso 7 euro), quando sarà la volta di “Erodiade”, testo teatrale del 1969 di Giovanni Testori. Protagonista indiscussa delle due serate sarà Iaia Forte, affermata interprete del panorama teatrale e cinematografico italiano. L’attrice napoletana, nel primo caso, leggerà, con l’intensità che la contraddistingue, il testo di Di Caro, giornalista palermitano de La Repubblica, accompagnata dalle musiche composte ed eseguite dal vivo da Salvatore Bonafede.

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Il monologo è imperniato sulla figura di Carmen, donna forte e coraggiosa, dotata di una bellezza fiera e ribelle. La sua vita ruota intorno alla bottega delle melanzane, luogo reale e simbolico al contempo, nel quale Carmen esplica la sua indipendenza e libertà, un anticonformismo che si manifesta nella sua creatività di cuoca capace di cucinare le melanzane in ventiquattro modi differenti. Ma un evento drammatico mette alla prova la forza di questa donna, quando davanti ai suoi occhi che non conoscono paura si presentano due uomini che vorrebbero corrompere la sua libera esistenza obbligandola a pagare il “pizzo”, vera piaga che ancora attanaglia la vita di moltissimi uomini. Ecco allora che comincia la solitaria e furiosa lotta di Carmen per non restare soffocata dalla morsa del racket, uno scontro difficile che questa donna moderna affronta con coraggio e determinazione, pronta a ricominciare tutto, sostenendosi con la passionalità indomabile del suo carattere e affidandosi ai sogni e al destino che legge nelle carte. E quando, per la prima volta, lo sconforto sembrerà entrare nella sua vita, ecco che dal mazzo esce fuori la donna di cuori, simbolo di amore e libertà ritrovata. Iaia Forte ci racconta la favola di una ribellione possibile, alla mafia del pizzo e a tutte le prepotenze. «Ho scelto di leggere questo testo - dichiara Iaia Forte - perché sono sempre felice di incarnare personaggi che esprimono una forza e una virilità spesso non attribuibili a una figura femminile». Per l’occasione verrà allestito un bookshop a cura della libreria Modus Vivendi.

Iaia Forte sarà poi interprete della complessa opera teatrale di Testori incentrata sulla figura di Erodiade. Sullo sfondo dell’uccisione di Giovanni Battista, la figura di questa donna misteriosa, madre di Salomè, ha colpito l’immaginario del drammaturgo milanese proprio per la sua natura congiante e duplice. Nella rilettura di Testori la figura di Salomè riduce la sua portata tragica, diventando succube della madre Erodiade, vera artefice della nota vicenda biblica. Sarà lei infatti a spingere la figlia a pretendere la testa del profeta, reo di non aver ceduto alle sue lusinghe erotiche. È dunque ancora una volta uno scontro quello che l’attrice mette in scena, quello tra la passione carnale e la spiritualità divina, reso nell’opera di Testori attraverso un linguaggio corposo e quasi fisico, che ha bisogno della parola come del gesto. Su tutto si staglia la complessa figura di Erodiade, donna femminile e virile, innocente e corrotta allo stesso tempo, dotata di una feroce violenza interiore che la consuma. La regia è di Clara Gebbia mentre le scene e i costumi sono di Stefania Cempini.

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