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Idee e proposte: dalla movida all'isola pedonale in centro

A seguito delle multe e dei sequestri che hanno interessato i locali notturni palermitani, Fabrizio Ferrandelli ha promosso un incontro tra istituzioni e operatori

Balarm
La redazione
  • 26 aprile 2013

Attività commerciali, abusivismo, gazebo e suolo pubblico: sono tematiche calde in questi giorni, che non mancano di suscitare interventi, proposte e numerose polemiche, a seguito di multe e sequestri operati dalle forze dell'ordine in diverse zone di Palermo. Si è svolta lo scorso 24 aprile una tavola rotonda promossa da Fabrizio Ferrandelli, parlamentare regionale del Partito Democratico, che ha invitato a Palazzo Nuzzo istituzioni e operatori del settore, per aprire un dialogo tra le parti.

Nel corso dell'incontro si è parlato di aspettative e maggiori problematiche: «Peccato - commenta Ferrandelli - fossero assenti ingiustificati, nonostante le continue sollecitazioni, proprio i rappresentanti dell'amministrazione, i soli che avrebbero potuto sciogliere i dubbi di addetti ai lavori ed associazioni di categoria».

Hanno partecipato alla riunione il presidente della Commissione Attività all'Ars, Bruno Marziano, i componenti della Commissione Attività Produttive comunale e il presidente, Paolo Caracausi, il presidente della FIPE, Gigi Mangia, il presidente provinciale CNA, Sebastiano Canzoneri, il consigliere comunale Fabrizio Ferrara e diversi comitati cittadini.

«Il problema della gestione del suolo pubblico e della regolamentazione rischia di strozzare centinaia di attività commerciali e locali notturni a Palermo - ha continuato Ferrandelli - In assenza delle regole certe auspicate dai commercianti si rischia di mandare a mollo tantissime attività commerciali». Secondo il parlamentare, necessaria un'inversione di marcia da parte del Comune:

«Ora chiedo al sindaco Leoluca Orlando - ha aggiunto - di sospendere l'applicazione della chiusura di quindici giorni applicata facoltativamente ad alcune attività e di assecondare la proroga di sei mesi ai gazebo autorizzati, così da non mettere in ginocchio decine di operatori del settore e di redigere, insieme alle associazioni di categoria e ai comitati degli interessati, un regolamento certo e condiviso che normi una volta e per tutte l'occupazione di suolo pubblico piuttosto e le aree pedonali e che preveda l'articolazione completa delle esigenze di tali operatori».

Intanto, un estremo tentativo, un appello lanciato dai commercianti all'amministrazione comunale promuove un'isola pedonale per contrastare la crisi economica. Non una soluzione ad un problema troppo complesso ma almeno un aiuto o ancora meglio un'ipotesi per provare a rilanciare una delle principali vie dello shopping cittadino qual è via Ruggero Settimo, a Palermo. Un progetto che non trova veti da parte di Palazzo delle Aquile ma i nodi centrali e le garanzie chieste dai negozianti sono quelle di sempre: mantenimento dei livelli di pulizia e controllo e la creazione di soluzione alternative plausibili al traffico veicolare. Tutto questo da provare in via sperimentale per un mese e mezzo per metterne al vaglio la sostenibilità.

Su questo associazioni e Comune si sono confrontati in una riunione che lo stesso Marco Di Marco - assessore alle Attività Produttive - ha definito "positiva”. Vagliando le diverse soluzioni ed il tipo di impatto sul traffico cittadino si punta da una parte ad una pedonalizzazione dell'area ma sottolinea l'assessore «lasciando aperto un varco al centro in via Ruggero Settimo per autobus e taxi in modo da allargare l'area pedonale nella sede stradale e consentire ai negozi di usufruire del suolo pubblico».

Dal canto loro i commercianti vorrebbero provare a sfidare l'impietosa scure piovuta sugli acquisti, arredando con alberi, aiuole e tavolini la strada per renderla più accogliente ai cittadini che sono soliti passeggiare. Un'idea tante volte ventilata, magari messa in qualche modo alla prova durante le festività natalizie, a fasi alterne se ne è sempre tornati a parlare ma adesso i negozi sono piegati dalla crisi e magari si potrebbe approntare qualcosa di interessante e non fare come invece è stato fatto negli ultimi anni determinando successivamente dei flop totali.

Diversi i motivi del fallimento dalla scarsa vigilanza all'assenza dei servizi e, dipende dalle zone dove l'esperimento è stato portato avanti, anche dalla mancanza di parcheggio che non ha fatto raggiungere gli obiettivi previsti. Proprio su questi punti si dovrebbe tornare a discutere insieme, per adesso i commercianti si possono ritenere soddisfatti, l'assessore lascia porte aperte e si dice pronto ad un confronto in commissione.

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