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Il Karme Quartet tinge di groove MusicAlea

  • 17 ottobre 2005

Penultimo appuntamento gratuito per la fortunata rassegna MusicAlea che, venerdì 21 ottobre, vedrà impegnato sul palco de "I Candelai" di Palermo (ore 21.30, via Candelai 75) il Karme Quartet con il trascinante spettacolo dal titolo Make it Groovy!. «Un esibizione principalmente soul e funky - tiene a precisare Karme (al secolo Carmelo Caruso, voce e immagine del gruppo) - con qualche versione acid jazz di alcuni classici come ‘Summertime’ ma più sullo stile funk inglese». Lo accompagneranno Antonio Zarcone alle tastiere, Alfredo Dini al basso e Toti Denaro alla batteria.

Karme, seppur giovanissimo, è sicuramente l’ennesimo astro nascente che Catania ha saputo regalare al panorama italiano. L’innato talento per la musica, coltivato sino al liceo studiando pianoforte, si amplifica notevolmente quando negli anni dell’università si iscrive alla scuola del "Brass Group" di Palermo dove frequenta i corsi di piano e canto jazz, conoscendo i migliori musicisti palermitani tra i quali Vito Giordano, Mauro Schiavone, Sebastiano Alioto, Francesco Buzzurro, Giuseppe Milici, Riccardo Lo Bue, Flora Faja e Antonio Zarcone e stabilendo con quest’ultimo una stretta e proficua collaborazione. L’amore per il funk (quello di Prince e James Brown) e per i grandi maestri del groove è scoccato grazie all’incontro col poliedrico Gegè Telesforo (musicista, giornalista, nonché conduttore radiofonico di Radio Capital) dopo una fitta corrispondenza via e-mail: «si è interessato a molti miei lavori - ci racconta ancora Karme - è una sorta di tester, una guida. Infatti per me è importante conoscere le sue impressioni su tutto ciò che produco, lo potrei definire come una specie di direttore artistico a distanza!».
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Due i demo incisi finora: l’ironica e frizzante "Kaos" e la morbida e carismatica "Dimmi cosa vuoi" con la quale il mese scorso si è aggiudicato il secondo posto al "Lennon Festival", ricevendo anche le lodi da una delle figure più rappresentative del gospel mondiale, il Reverendo Lee Brown. Ascoltando sia i pezzi originali che le cover, come l’ottima "Englishman in New York" di Sting, si intuisce quale sia la radice del suo successo: un meltin-pot di pop, soul, funk e jazz che crea un suono potente ed avvincente. Inoltre non bisogna dimenticare che Karme è un musicista e preferisce non porre la centralità del prodotto sulla sua voce (che, beninteso, è calda e suadente e a tratti potrebbe ricordare Fabio Concato) ma, al contrario, punta a valorizzare il lavoro di tutta la band dandole molto spazio. Il futuro sembra roseo più che mai: è in cantiere la pianificazione del primo cd, «abbiamo iniziato a lavorare per il disco a partire da alcuni singoli che stiamo provando a sviluppare in collaborazione con lo studio di registrazione Lab Music - afferma Karme - ma siamo ancora nella fase produttiva, di ufficiale non c’è nulla, per questo la promozione si muove principalmente tramite il sito e gli spettacoli live». Che il groove sia con voi!

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