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Il miele siciliano buono e genuino: lo rivela una ricerca
Genuino e buono, il miele siciliano è senza pesticidi e metalli pesanti. Lo rivelano i risultati di un'analisi di laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia
Per misurare il grado d’inquinamento del terreno nel settore agricolo è infatti sufficiente analizzare il miele che le api producono. Essendo un "sensori viaggianti", le api rivestono in Italia da oltre vent’anni un ruolo primario e sono considerate come ottimi bioindicatori degli antiparassitari nell'agroecosistema per stabilire se alcune contengono pesticidi o metalli pesanti.
Volando e impollinando i fiori, le api possono prelevare sostanze inquinanti, si contaminano a loro volta e tornano poi nella loro nicchia, diventando un possibile campione da sottoporre alle analisi di laboratorio.
Le aree monitorate nel corso della ricerca sono rappresentative delle nove province e delle Isole minori: su un totale di 619 esami e 330 campioni, solo 4 esami nel territorio della provincia di Palermo sono risultati positivi ai pesticidi, seppur nei limiti consentiti dalla legge.
Invece, 41 esami hanno rilevato la presenza di tracce di metalli pesanti come piombo e cadmio negli alveari istallati in prossimità delle aree industriali di Gela, Priolo e Milazzo e di insediamenti urbani molto popolosi come Palermo e Agrigento.
Salvatore Seminara, commissario straordinario dell’Istituto Zooprofilattico, spiega che «i dati dell’indagine sono stati un ottimo strumento per attuare un piano di mitigazione delle attività agricole in quelle aree ritenute più a rischio e preservare gli esemplari di questa specie».
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