ITINERARI E LUOGHI
Il nome ti inganna ma il suo mare è chiaro e limpido: la caletta che ti sorprende in Sicilia
I profumi della natura ti inebriano in un gioco di immagini particolari. Quando ti immergi nelle sue acque tutto cambia. Vi portiamo in una spiaggia meravigliosa

Cala Mazzo di Sciacca
“Con le pinne, fucile ed occhiali, quando il mare è una tavola blu. Sotto un cielo di mille colori, ci tuffiamo con la testa all’ingiù. Mentre tutta la gente è assopita sui ciottoli bruciati dal sol, ci scambiamo nell’acqua salata un dolcissimo bacio d’amor.” Nella disperata ricerca di un verso che introduca nuove conoscenze, il brano di Edoardo Vianello rappresenta al meglio la spiaggia di Cala Mazzo di Sciacca.
In quella costa castellammarese troviamo di tutto, ma proprio di tutto. Dal porticciolo con l'incantevole castello, per proseguire con le “cute” di Guidaloca e i Faraglioni di Scopello. Nell’attesa di mettere piede alla Riserva dello Zingaro, lo spirito di osservazione si lascia ingolosire da un’indicazione: Cala Mazzo di Sciacca.
Che sarà mai? Curiosità o spirito avventuriero? Voci di popolo narrano che [...]. Mettiamo da parte le narrazioni di rete ed entriamo nel favoloso ambiente di Cala Mazzo. Coloro che decidono di proseguire a piedi possono cercare un parcheggio altrove ed evitare la spesa di otto euro.
I coraggiosi sappiano che sono circa 700 i metri che li dividono dalla piccola caletta. Strada che diventa impervia al ritorno con un dislivello che potrebbe mietere stanchezza e fatica psicofisica. E allora percorriamo insieme queste centinaia di metri e proviamo a calarci in una nuova dimensione.
Una volta giunti a due passi dal mare, lo sguardo “penetra” all’interno di un ambiente unico. Ti lascia di stucco!
Alla nostra sinistra - seppur con le dovute e tristi ragioni (causa ultimi incendi) - i territori devastati dalle fiamme hanno raso al suolo parte della vegetazione. Volgendo lo sguardo verso Est, siamo pervasi dalla bellezza naturale dei colori. È un contrasto di ambienti.
L’uomo distrugge, mentre la natura realizza. Due mondi opposti, diversi tra loro.
La “spiaggetta” è affollata. Nel tempo è diventato un punto di ritrovo per spiaggianti e curiosi. In un’estate abbastanza difficile, Cala Mazzo di Sciacca rimane un’attrattiva da gustare almeno una volta.
I ciottoli sono presi d’assalto dai turisti. Non v'è spazio libero, proviamo a inventarcelo.
Ecco spuntare una barchetta in legno. Ha fatto il suo tempo. A primo acchito è quasi impossibile stabilire una connessione con il luogo. Il mormorio incessante provoca un distacco eccessivo.
Una volta messo piede in acqua, tutto cambia. Quel “limpido cristallino sconvolge le regole del gioco”. I profumi della natura vengono a noi, in un gioco fatto d’immagini e particolari. Questi ultimi sono arricchiti dagli scogli. Raccontano storie secolari, forse millenarie. Diventano un fattore imprescindibile.
Un paio di giovani audaci si tuffano dagli stessi, cercano adrenalina pura. Passano i minuti - ammaliati dalla presenza della fauna marina, le intenzioni sono bellicose: non abbiamo intenzione di ritornare sotto l’ombrellone.
Il sole picchia forte, diventa un nemico da combattere diligentemente. Rimaniamo sospesi in un limbo, scegliamo di continuare l’esplorazione del mare. Improvvisamente cambia la colorazione e con essa, la profondità.
Le rocce sottostanti custodiscono e salvaguardano l’incolumità della fauna. Scorgiamo una torre in lontananza. Inizia il tam-tam della possibile collocazione. E se fosse la Torre di Calampisu, ‘Mpisu o ‘Impisu? Lasciamo a voi l’ardua impresa di rispondere o improvvisare.
Cala Mazzo di Sciacca è il luogo ideale per grandi e piccini. I servizi non mancano. Dal parcheggio sopra citato fino al chioschetto. Non mancano le idee, siamo all’interno di un paradiso terrestre (aggiungerei marino). È tempo di riposo, di un pranzetto veloce che dia un senso ai tuffi “infiniti”.
Con il passare delle ore, la caletta si svuota. La giornata è giunta al termine. Tutto prende una piega abitudinaria. Di ombrelloni, di turisti, di voci, di chiasso e… pensieri. Cala Mazzo di Sciacca torna a essere quella d’un tempo… inesplorata. E con essa, la bellezza di quel che fu, con i suoi segreti e misteri che non verranno mai svelati.
In quella costa castellammarese troviamo di tutto, ma proprio di tutto. Dal porticciolo con l'incantevole castello, per proseguire con le “cute” di Guidaloca e i Faraglioni di Scopello. Nell’attesa di mettere piede alla Riserva dello Zingaro, lo spirito di osservazione si lascia ingolosire da un’indicazione: Cala Mazzo di Sciacca.
Che sarà mai? Curiosità o spirito avventuriero? Voci di popolo narrano che [...]. Mettiamo da parte le narrazioni di rete ed entriamo nel favoloso ambiente di Cala Mazzo. Coloro che decidono di proseguire a piedi possono cercare un parcheggio altrove ed evitare la spesa di otto euro.
I coraggiosi sappiano che sono circa 700 i metri che li dividono dalla piccola caletta. Strada che diventa impervia al ritorno con un dislivello che potrebbe mietere stanchezza e fatica psicofisica. E allora percorriamo insieme queste centinaia di metri e proviamo a calarci in una nuova dimensione.
Una volta giunti a due passi dal mare, lo sguardo “penetra” all’interno di un ambiente unico. Ti lascia di stucco!
Alla nostra sinistra - seppur con le dovute e tristi ragioni (causa ultimi incendi) - i territori devastati dalle fiamme hanno raso al suolo parte della vegetazione. Volgendo lo sguardo verso Est, siamo pervasi dalla bellezza naturale dei colori. È un contrasto di ambienti.
L’uomo distrugge, mentre la natura realizza. Due mondi opposti, diversi tra loro.
La “spiaggetta” è affollata. Nel tempo è diventato un punto di ritrovo per spiaggianti e curiosi. In un’estate abbastanza difficile, Cala Mazzo di Sciacca rimane un’attrattiva da gustare almeno una volta.
I ciottoli sono presi d’assalto dai turisti. Non v'è spazio libero, proviamo a inventarcelo.
Ecco spuntare una barchetta in legno. Ha fatto il suo tempo. A primo acchito è quasi impossibile stabilire una connessione con il luogo. Il mormorio incessante provoca un distacco eccessivo.
Una volta messo piede in acqua, tutto cambia. Quel “limpido cristallino sconvolge le regole del gioco”. I profumi della natura vengono a noi, in un gioco fatto d’immagini e particolari. Questi ultimi sono arricchiti dagli scogli. Raccontano storie secolari, forse millenarie. Diventano un fattore imprescindibile.
Un paio di giovani audaci si tuffano dagli stessi, cercano adrenalina pura. Passano i minuti - ammaliati dalla presenza della fauna marina, le intenzioni sono bellicose: non abbiamo intenzione di ritornare sotto l’ombrellone.
Il sole picchia forte, diventa un nemico da combattere diligentemente. Rimaniamo sospesi in un limbo, scegliamo di continuare l’esplorazione del mare. Improvvisamente cambia la colorazione e con essa, la profondità.
Le rocce sottostanti custodiscono e salvaguardano l’incolumità della fauna. Scorgiamo una torre in lontananza. Inizia il tam-tam della possibile collocazione. E se fosse la Torre di Calampisu, ‘Mpisu o ‘Impisu? Lasciamo a voi l’ardua impresa di rispondere o improvvisare.
Cala Mazzo di Sciacca è il luogo ideale per grandi e piccini. I servizi non mancano. Dal parcheggio sopra citato fino al chioschetto. Non mancano le idee, siamo all’interno di un paradiso terrestre (aggiungerei marino). È tempo di riposo, di un pranzetto veloce che dia un senso ai tuffi “infiniti”.
Con il passare delle ore, la caletta si svuota. La giornata è giunta al termine. Tutto prende una piega abitudinaria. Di ombrelloni, di turisti, di voci, di chiasso e… pensieri. Cala Mazzo di Sciacca torna a essere quella d’un tempo… inesplorata. E con essa, la bellezza di quel che fu, con i suoi segreti e misteri che non verranno mai svelati.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|