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In Italia c'è droga nell'aria, ma non a Palermo

Nella classifica delle città italiane dall'atmosfera "stupefacente" (cariche di dosi di cocaina, hashish, marijuana, caffeina e nicotina), Palermo è ultima

Balarm
La redazione
  • 2 novembre 2012

Se pensavate che il vostro sprint del mattino fosse dovuto solo ad una buona dose d’ottimismo o alle tante vitamine che assumete contro il logorio della vita moderna, vi sbagliavate. Aperta la porta di casa le boccate d’aria che respirate a pieni polmoni non sono solo pregne di tanta buona volontà per meglio cominciare la giornata, ma anche di crack.

Avete letto bene: secondo le ultime rilevazioni di uno studio elaborato dall'istituto sull'inquinamento atmosferico CNR-IIA, finanziato dal Dipartimento delle Politiche contro la droga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'aria che si respira nelle città italiane è drogata e quotidianamente diffonde dosi di cocaina, hashish, marijuana, caffeina e nicotina. Sono concentrazioni che non possono arrecare alcun tipo di effetto alla salute delle persone, in quanto si tratta di 0.26 ng/m3 nanogrammi per metro cubo.

Torino è la città con il maggio livello di droghe nel cielo: 0,26 nanogrammi per metrocubo di cocaina, 0,96 di cannabinoidi, 61 di nicotina, 8.0 di caffeina. Ultima città, nella lista dei luoghi più “stupefacenti”, è Palermo, che detiene le concentrazioni più basse: 0,02 di cocaina, 0,05 di cannabinoidi, 16 di nicotina, 1.8 di caffeina. Bologna (0,68) ha dopo Torino il più alto livello di cannabinoidi nel proprio cielo. Seconda Roma (0,47) e terza Firenze (0,32). In tutte le città prese in esame il picco di nicotina e cocaina sembra avere un andamento stagionale: caffeina e cannabinoidi hanno raggiunto il picco in inverno per poi sparire da maggio ad agosto.

La ricerca è stata attivata nel 2004 e da allora gli strumenti hanno segnalato la presenza di numerose sostanze psicotrope nell'aria. Secondo Angelo Cecinato, ricercatore dell’Istituto d’inquinamento atmosferico del CNR, il livello delle sostanze nell’aria dipende «da molteplici fattori e provare a fare una relazione in maniera precisa con il consumo di droghe è molto complicato». «Alla luce degli studi fatti finora - prosegue Cecinato -pensiamo che la sorgente sia il consumo di sostanze di droga, ma ci sono altri fattori: il livello di ozono nell’aria che nei mesi invernali è più alto rispetto a quelli estivi, la densità della popolazione è una fattore che bisogna anche considerare».

Una mancato primato forse quello di Palermo, che dopo essersi piazzata tra le ultime posizioni per quel che riguarda qualità dell’ istruzione, della sanità e delle infrastrutture, avrebbe forse potuto puntare sul primato “un’atmosfera eccitante” che la scuota dal torpore e dall’apatia e la riporti finalmente in auge.

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