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Klasse Kriminale, la risposta italiana al punk-Oi!

  • 5 marzo 2006

Nel variegato mondo dell’underground musicale il fenomeno del punk ha rappresentato per molti un punto di profonda cesura con quanto sentito e sperimentato prima: la musica nata succesivamente avrebbe portato irrimediabilmente i segni, sia dal punto di vista sonoro e compositivo sia da quello etico e/o ideologico. Partendo da questo fondamentale assunto e volendo esaminare ciò che con "punk" viene definito oggi, ci si trova davanti ad un panorama musicale che include sotto lo stesso nome realtà totalmente differenti, talvolta inconciliabili e quasi sempre lontane dallo spirito reale di quel movimento (ma già complesso) che tra la fine degli anni settanta e gli anni ottanta aveva portato una generazione a riprendersi la musica. I figli ribelli dell’Inghilterra tatcheriana, attori di quella rivolta, rimarrano sempre nella nostra memoria: Clash, Sham 69, Angelic Upstarts, Specials. Ma in Italia cosa accadde? Venerdì 10 marzo potrete chiederlo ai Klasse Kriminale che si esibiranno sul palco del CSA Ex Karcere di via Mongitore 77 a Palermo (ore 22.30, ingresso 4 euro). Già, infatti chi meglio dei Klasse Kriminale può rappresentare quella che fu la risposta italiana al movimento "punk/Oi!" inglese dei primi anni ottanta? Vengono fondati dal cantante Marco Balestrino nel lontanissimo 1985, approdano alla produzione del primo singolo "Costruito in Italia" nell’88 e nell’89 danno alle stampe il loro album d’esordio "Ci incontreremo ancora un giorno". Il sound caratteristico della band, una potente miscela di Oi!-punk, ska-reggae, su cui si innestano testi crudi, impegnati, che parlano di lavoro, disoccupazione, droga, mass-media, vita di strada e conflitti generazionali li inserisce a pieno titolo nella scena Oi!/punk italiana che vedeva come protagonisti gruppi storici come i Nabat, Ghetto 84, Stab e Rappresaglia.

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Sono più di dieci i dischi registrati in vent’anni di onarata carriera, caratterizzati da molte collaborazioni internazionali (su tutte quella con Jimmy Pursey degli Sham 69 alla produzione del loro disco "Electric Caravans" e la compilation "Oi! It’s A World League"). Supportati da un’intensissima attività live che li ha visti negli anni condividere i palchi con le migliori band dello street punk mondiale come Red Alert, Lurkers, Angelic Upstarts, Sham 69, Red London, Public Toys, Agnostic Front, Snap Her, Stage Bottles, Ska-P, GBH e avendo accompagnato i tour italiani di US Bombs e Dropkick Murphys, Business e Toasters, i K.K. hanno saputo conquistarsi un seguito di pubblico che va dalla vecchia Europa al Sud America grazie anche alla loro fanzine Kriminal Class, e non ha caso sono stati l’unico gruppo eccezionalmente non anglofono dell’etichetta Oi!-punk britannica Captan Oi!. Il loro nuovo album, promosso dal tour che toccherà la nostra città, intitolato semplicemente "Klasse Kriminale" è stato accolto calorosamente dalla critica, che ha riconosciuto nella fedeltà allo stile stradaiolo delle canzoni un’omaggio al classico punk ’79 di Clash e Sham 69 che spesso va a nozze con i tempi in levare marchiati Two-Tone degli Specials, ma ha anche attestato la solida volontà di stare al passo coi tempi trovando spunti dai lavori delle nuove leve dello street punk americano come Rancid e Dropkick Murphys, prova ne sia che la produzione dell’album è stata affidata a Vic Ruggiero, tastierista dell’ottimo gruppo ska newyorchese degli Slackers, appartenente alla scuderia Hellcat (etichetta street-punk e ska di Tim Armstrong dei Rancid).

Il disco, pubblicato dalla Tube Records, è un concentrato della cultura working class tanto cara ai kids che negli anni sono rimasti fedeli a quel sentire il punk come voce della ribellione stradaiola, pezzi come "Reclaim the streets" e "Sono stufo" sono anthem a presa rapida sul pubblico, e la voce femminile di Emanuela fa da contrappunto alla rabbia di Marco. In un momento dove gran parte del punk sembra essere stato candidamente inglobato nel sistema mediatico delle varie Mtv, e le nuove leve sembrano seguire determinati "stili musicali" che puzzano di piu che altro di moda da lontano un miglio, assistere ad un concerto dei Klasse Kriminale può servire quantomeno a capire cosa è stato e cosa per alcuni continuerà ad essere il punk: ne colse sicuramente l’essenza Garry Bushell, giornalista del Sound intitolando così la sua rubrica dedicata al punk: "Sound of the streets!".

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