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L'assessore Zichichi, la felicità e i "panini nucleari"

«Sarei felice - dichiara Zichichi alla radio - se la Sicilia fosse piena di centrali nucleari». Al momento, date realtà e reazioni, il suo è solo un sogno privato

  • 4 dicembre 2012

Un bicchiere di vino, con un panino...così cantavano, ormai trent'anni fa, Al Bano e Romina, e la loro "Felicità" sembrava davvero, dal palco di Sanremo, la più inossidabile al mondo. Inossidabile almeno quanto quella sospirata da Antonio Zichichi, per il quale "felicità" sarebbe non un panino ma "un milione".

Il "milione di panini" è quello che il neo assessore regionale alla Cultura immagina dialogando con i conduttori della nota trasmissione radiofonica "La Zanzara", nella puntata in onda martedì 4 dicembre, su uno dei temi più spinosi della recente attualità mondiale, ossia il nucleare. Del quale lo scienziato non ha mai nascosto d'essere un grande sostenitore. «Sarei felice - dichiara Zichichi alla radio - se la Sicilia fosse piena di centrali nucleari».

E per non lasciare spazio all'equivoco Zichichi aggiunge: «Immaginate di avere una macchinetta dove metti un euro ed esce un panino, e una macchinetta identica dove metti sempre un euro ed escono un milione di panini. Voi che scegliereste? Un milione, è chiaro. Ecco: è questo il vantaggio dell'energia nucleare per il genere umano».

Per essere chiaro, è chiaro. D'altronde è uno scienziato: limpidezza, rigore e precisione sono, immaginiamo, il suo pane (o panino) quotidiano. Eppure, che strano, c'è qualcosa che non torna. Devono averlo pensato anche i conduttori del programma che infatti non perdono l'occasione: e i rischi? e gli incidenti? e Fukushima? Zichichi non ha dubbi, e ripete quello che in effetti aveva già detto mesi fa, interpellato a proposito dei drammatici fatti del Giappone: «Fukushima, e prima ancora Chernobyl - dice - si spiegano con il fatto che la tecnologia nucleare è stata messa in mano a irresponsabili. Tutto qui». Se invece ci fossero centrali nucleari ben fatte e sicure, progettate e costruite (e magari anche gestite) da veri scienziati, allora - lascia intendere Zichichi - sarebbe tutta un'altra storia. E se accadesse in Sicilia, poi, ci sarebbe da esserne addirittura felici.

Certo, da profani, l'idea che il futuro di una regione come la Sicilia, rimasta troppo a lungo alla periferia del progresso tecnologico, economico, culturale, e rallentata ancora oggi da zavorre di ogni tipo, sia davvero legato a una risorsa (anche culturale) "antica" come il nucleare, quando il resto del mondo sta esplorando vie nuove ed alternative, lascia un pizzico di perplessità. Ammettiamolo pure.

Intanto, però, che la felicità del neo assessore non sia, almeno per ora, a portata di mano, è motivo di grande soddisfazione per qualcun altro che ha idee assai chiare e assai diverse da quelle dello scienziato. Come Legambiente e Fare Città, ad esempio. Due associazioni che hanno replicato immediatamente a Zichichi, contestando le sue parole nel merito ma anche in prospettiva. Ed etichettando il suo pensiero - anagrafe a parte - come "vecchio".

«Gli incidenti nucleari nella storia recente non sono avvenuti solo per incompetenza o deficit tecnologici - dice il presidente di Legambiente Sicilia Mimmo Fontana - ma perchè l'uomo non è e non sarà mai nelle condizioni di controllare o prevenire completamente fenomeni naturali». Senza contare che il rischio contaminazione «non è legato solo alla possibilità di incidente ma anche e forse soprattutto alla impossibilità, ad oggi, di gestire in modo sicuro le scorie prodotte. Quindi posizioni come quella di Zichichi rappresentano ormai il passato: la storia dell'umanità va in un'altra direzione».

Anche l'associazione "Fare Città" è convinta che il futuro stia da tutt'altra parte: «La Sicilia, più di altre regioni italiane o europee, si presta in modo ottimale alla produzione di energia da fonti rinnovabili, sole e vento prima di tutto - replica il segretario Carmelo Galati Tardanico - In tempi in cui paesi come la Germania hanno rinunciato all'ulteriore sviluppo del nucleare e annunciato la totale chiusura delle centrali sui loro territori l'assessore farebbe bene a suggerire lo sviluppo di un vero sistema di produzione di energia da fonti rinnovabili».

A frenare l'entusiasmo di Zichichi ci pensa anche la politica. Non solo il Pd, che per bocca del deputato regionale Giovanni Panebianco rievoca il "no" espresso dall'Ars con il voto del 2010, ma anche lo stesso governatore Crocetta che al suo assessore ricorda: «Il mio governo è contrario, e i siciliani hanno già bocciato il nucleare al referendum del 2011 con oltre due milioni di voti».

Insomma, per il momento la felicità di Zichichi resta un sogno lontano. Ma se qualcuno, tra una cosa e l'altra, dovesse mai inventare una macchina capace di sfornare un milione di panini per un euro...beh, meglio farglielo sapere.

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