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L’immaginario circense dei Ratti della Sabina

TITOLO: “Circobirò”<br> ANNO: 2003<br> ETICHETTA: Uprfolkrock

  • 5 aprile 2004

Se c’è un qualcosa che caratterizza l’ultimo lavoro dei Ratti della Sabina è che dai primi minuti del primo brano conquista e coinvolge l’ascoltatore, gli regala energia e voglia di ballare. “Circobirò” è un cd con tredici brani di puro folk-rock perfettamente in linea con lo stile del gruppo, già emerso in “Acqua e terra” 
“Cantiecontrocantiincantina”, i loro precedenti lavori. I Ratti della Sabina hanno voluto racchiudere in questo album atmosfere popolari e circensi rendendole giovani e apprezzabili dai ragazzi, per questo la scelta di associare all’organetto e alla fisarmonica la chitarra elettrica ed il basso, contaminando con strumenti insoliti come il mandolino, il bouzouki e il mandobanjo, arricchendo le sinfonie con cori particolari e violino.

L’elemento fondante è il continuo essere in bilico tra gioco e verità, la metafora del clown, il desiderio di far sognare con i personaggi di uno degli spettacoli più antichi: il circo appunto; ogni canzone è un dipinto che ricorda le ballerine ed i personaggi di Touluse-Lautrec, come il funambolo o il giocoliere, richiamati, anche in copertina del cd, dai disegni creati apposta per il gruppo dal pittore Francesco Musante. Nell’ottica di questo felice connubio finzione-realtà sono presenti ritmi veloci anche per testi impegnati come “Linea 670” che descrive una qualsiasi periferia di una grande metropoli o come “La tarantella del serpente” che si ispira ad una leggenda popolare, che in questo caso diventa ballabile. Non manca nemmeno il romanticismo particolare e delicato contenuto in “Seila” dalla melodia più morbida e che è “…un raggio di sole che splende sul tempo e sulle stagioni è acqua di fiume che scorre lontano fino a perdersi piano nel mare…”.

Una canzone per tutte: “Circobirò” che offre le chiare atmosfere di quello che l’album propone, come un cantastorie, racconta sia di chi il circo lo fa, sia di chi lo guarda, con quello sguardo tipico solo dei bambini, a cui è dedicato in quasi ogni brano un piccolo accenno. Da ricordare anche la partecipazione di Andrea Ra come voce in “Lo scemo del villaggio”. Decisiva la novità del cd e la forza che ognuno degli otto protagonisti del gruppo inserisce creando un lavoro sfaccettato ma coeso. Per saperne di più: www.rattidellasabina.it

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