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La Sicilia vista da Pizzolato

Balarm
La redazione
  • 10 aprile 2006

La lucentezza di squame argentee e la terrea materia dei nostri suoli si fanno simbolo di una Sicilia dalla natura composita nelle sculture di Nicasio Pizzolato, in mostra a Palermo con il titolo “Terra d’amare” e visibili fino al 19 aprile a Palazzo Branciforte, via Bara all’Olivella 2 (lunedì, mercoledì e venerdì ore 10-13 e 15-17, ingresso gratuito). L’esposizione, promossa dall’assessorato alla Cultura della Provincia di Palermo e curata da Giusi Diana, è allestita nel nuovo spazio espositivo “Arte in pegno”, voluto dalla Fondazione Chiazzese, e inaugura il ciclo di mostre “Ierofanie contemporanee” curato da Giusi Diana per la Provincia. Le 28 sculture, realizzate dall’artista di Santa Margherita Belice dal 2000 al 2006, rappresentano ora la brulla terra sicula ora esemplari della fauna marina mediterranea, su sostegni di vario formato.

Nicasio si serve di materiali poveri quali sabbia, legno, pietre, frammenti di conchiglie, argilla e parti essiccate di pesci, che assumono qui il duplice ruolo di mezzo espressivo e prodotto finito. Opere dai colori tipici del paesaggio siciliano, dal rossiccio al dorato e al nero della pietra lavica, sono associate a figure ittiche dal carattere totemico, con un chiaro rimando alla valenza simbolica e mitopoietica del pesce per le cosiddette “culture del mare”. L’accostamento degli aridi suoli crepati e le crepe nei lucidi corpi dei pesci, stabilisce un legame fra l’elemento terrestre e quello marino, sottolineando quel connubio fra terra e mare caratteristico della Sicilia quanto di ogni insularità.
fra.za.

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