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Lavori al Papireto: la lunga agonia del "Mercato delle pulci"

  • 20 gennaio 2006

Povero Papireto. Principale corso d’acqua della città, un tempo orlato da piante di papiro e canna da zucchero, caduto progressivamente in declino fino a diventare palude ed essere prosciugato. Il risentimento del fiume per la sua storia (sorta di "Brutto anatroccolo" al contrario) lo porta a scorrere ancora, sottoterra, unendosi agli altri corsi d’acqua del sottosuolo palermitano. Questi corsi d’acqua sono stati canalizzati alla fine del cinquecento con un ottimo lavoro rispetto agli strumenti disponibili. Da allora si è assistito ad un espansione urbana che poco ha tenuto conto di variabili idrogeologiche. Negli anni ottanta è stato progettato un magico sistema fognario misto (acque bianche e nere) che ha come spina dorsale il Collettore Sud-orientale. Solo che, come molte cose degli anni ottanta, anche questa si è persa strada facendo. I lavori sono stati abbandonati nel 1993 e solo nel giugno 2005 sono ripresi.

Questa opera «è uno degli appalti maggiori assegnati dal Comune di Palermo negli ultimi decenni - afferma l’assessore alle Infrastrutture, Lorenzo Ceraulo - un canale sotterraneo della grandezza di una galleria che attraversa la città convogliando tutte le acque, comprese quelle piovane, al depuratore di Acqua dei Corsari». Trentuno milioni di euro e quattro anni per costruire i restanti 3.100 metri dell’opera, che complessivamente è di 7.000 metri, con una capacità di far defluire 70.000 litri al secondo e un importante contributo al disinquinamento del golfo di Palermo. «L’ultimazione dei lavori è prevista a metà del 2009». E fino ad allora? Il responsabile del cantiere ha assicurato che si procede spediti all’ultimazione di un bypass sotto la zona del mercato delle pulci. Per l’assessore: «E' stato necessario affrontare questa emergenza con interventi immediati. Quelli strutturali li stiamo programmando e li realizzeremo a partire dalla prossima primavera».

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Il professor Goffredo La Loggia, direttore del Dipartimento di Ingegneria idraulica a cui è stato commissionato lo studio da parte del Comune, dice a Balarm.it: «Attendiamo gli ultimi dati geometrici da parte del Comune e della Protezione Civile per completare l’analisi della situazione. Punteremo a ripristinare il canale alla sua funzionalità naturale». I commercianti hanno spostato le loro attività in alcuni gazebo, messi a disposizione dal Comune, nel marciapiede sinistro di corso Alberto Amedeo. Denunciano un pesante calo di vendite, frutto di questa situazione. Interrogato sulla possibilità di riconoscere dei rimborsi, l’assessore conferma che questa ipotesi è al vaglio, ma sarà possibile solo se verrà riconosciuto lo stato di calamità naturale e se ci saranno i presupposti di legge. Le istituzioni coinvolte avranno dunque il tempo di intervenire per prevenire il verificarsi di una situazione analoga. Speriamo questo restante scorcio di inverno non sia troppo generoso di precipitazioni.

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