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Lavoro per i giovani siciliani: le proposte della Cgil

Cgil Sicilia propone al governo regionale la regolamentazione degli stage e la garanzia per gli under 30 di un impiego entro 4 mesi dalla perdita del lavoro

  • 21 febbraio 2013

Dietro le parole di protesta lanciate in aria nei cortei e le più complesse proposte di cambiamento c’è chi avanza alcune idee chiare per rischiarire il futuro al momento fosco dei giovani, che tra livelli di occupazione ben al di sotto della media europea e fughe dalle Università, sembrano non accettare più alcun compromesso imposto dalla grave crisi. Cgil Sicilia assieme a Udu, Non più Sicilia, Rum, Giosef, Rete degli Studenti medi, ha sottoposto all’attenzione del governo regionale Crocetta un “Piano del lavoro per i giovani”, che suggerisce dove attingere ai fondi e come investirli. Il contesto siciliano vede la disoccupazione giovanile passata dal 38,5% del 2009 al 42,8% del 2011, dove una giovane donna su due non lavora, mentre tra i lavoratori 8 contratti su 10 non sono a tempo indeterminato, oltre ad un sistema istruzione stracolmo di problemi.

Cosa chiede la Cgil? «Innanzi tutto incentivi alle assunzioni e allo start- up delle imprese giovanili - ha affermato Andrea Gattuso, responsabile del dipartimento Politiche Giovanili della Cgil Sicilia - e che vengano favoriti percorsi formativi di qualità, la riforma dei centri per l’impiego, misure per il diritto allo studio nella scuola media superiore e nell’Università».

Da qui la richiesta di applicare la garanzia giovani, raccomandata dall’Ue, che consiste nell’impegno da parte dei centri per l’impiego di garantire agli under 30 entro quattro mesi dalla perdita di un impiego o al termine degli studi un’offerta di lavoro, un corso di perfezionamento, un contratto di apprendistato o un tirocinio di qualità. «Noi - ha detto Gattuso - chiediamo l’istituzione di un fondo nazionale ad hoc con l’obiettivo che diventi moltiplicatore di risorse, se utilizzato come fondo di rotazione per le regioni, al fine di usare al massimo i fondi strutturali».

Il sindacato sollecita anche il varo della legge regionale sulla regolamentazione degli stage, argomento su cui ha promosso un ddl di iniziativa popolare, che si è fermato per la fine della legislatura. E ancora, una legge sul diritto allo studio per gli studenti medi, in considerazione anche dell’alto tasso di abbandoni scolastici, e per l’Università che sconta oggi carenza di mense oltrea al dimezzamento delle borse di studio, mancanza di alloggi per studenti e problemi per i trasporti dei pendolari.

«Nella nostra proposta - ha aggiunto Gattuso - ci sono anche gli incentivi per lo start- up delle imprese giovanili e per favorire le assunzioni. In attesa di un riordino della normativa a livello nazionale chiediamo che la regione intervenga con fondi propri per incentivare le assunzioni di giovani nei settori che più possono rilanciare l’economia siciliana, come il turismo, le energie rinnovabili, l’industria tecnologica». In risposta, sono molte le azioni previste da Nelli Scilabra, assessore all'Istruzione e alla Formazione. Si preannunciano riscontri, a quanto pare, sufficientemente immediati...

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