Le mille e una notte su scenografia arabo-normanna
Inaugurato lo scorso giovedì 21 luglio dal sindaco Diego Cammarata, il Giardino della Zisa, annesso all'omonimo castello che fu residenza della dinastia arabo-normanna - il mitico "Genoard" che costituiva il parco reale di caccia - aprirà i battenti alla serie di spettacoli ad ingresso libero che, a partire da lunedì 25 luglio, tornerà a far echeggiare il lussureggiante parco di versi, note, luci e cultura, con Le sette chiavi delle mille e una notte di Kals'Art.
Dopo una complessa vicenda burocratica, il progtetto, che risale alla fine degli anni '80, è costato complessivamente circa 5 milioni di euro, recuperando agli antichi splendori anche l’imponente vasca d’acqua - con i suoi caratteristici zampilli ed il leggero ma costante movimento dell’acqua in superficie (cosiddetta "laminazione") - che si sviluppa per circa 130 metri in asse col portale del "castello", ideale prosecuzione del sistema a canale della sala della fontana che si trova all’interno del Palazzo e che era usato per portare frescura agli ambienti. Si parte dunque con il ciclo Le sette chiavi delle mille e una notte, inserito nell’ambito di Kals’Art, per il primo di sette spettacoli teatrali, protagonista per l'occasione Mariangela D’Abbraccio: sette serate a tema - la morte, l’amore, i sapori, il fantastico, la donna, gli animali, i viaggi - basate sulla drammaturgia Johara Racz Farley e la regia di Marco Mattolini, con racconti che portano in scena la celebre saga di Scheherazad, fondendo parole, musica, danza e luci. Un viaggio incantato nell’antico Oriente, attraverso sette notti incentrate su un’opera della grande tradizione mitologica e culturale dell’Egitto faraonico, dell’antichità mesopotamica, biblica ed ebraica, di Bisanzio, del mondo turco e mongolo, della Persia e dell’India. Dopo lo spettacolo, verrà allestita una grande festa nel segno delle culture orientali, con maxi-sculture di carta a figure floreali, duemila fiammelle, tre spazi di conversazione approntate con tappeti e cuscini ed uno schermo d’acqua sul quale saranno proiettate immagini di paesaggi orientali. E ad allietare la conversazione dodici ballerine si esibiranno nella "danza del fuoco".
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