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Le vie “artistiche” di Kals’art

  • 12 agosto 2005

Per chi, quest’anno, ha deciso di rimanere a Palermo per la maggior parte delle sue vacanze, l’estate cittadina offre una serie di iniziative, serate, concerti, spettacoli, incentrati soprattutto nella zona della Kalsa, grazie alla manifestazione comunale "Kals’Art", giunta al suo secondo anno di vita. Nel fitto programma della rassegna, articolato tra teatro,musica, cinema, anche le arti visive hanno un loro spazio, come dimostra questa ‘passeggiata virtuale’ che cercheremo di tracciare brevemente.

Il nostro giro serale inizia da piazza Marina, dove è possibile visitare la chiesa di Santa Maria della Catena e palazzo Chiaramonte, Lo Steri, sede del Rettorato dell’Università, che ospita il celebre quadro di Guttuso "La Vucciria" (1974), e, poco distante, palazzo Mirto e il museo delle marionette. Da lì immediatamente si raggiunge via Alloro, una delle arterie principali del nostro percorso: qui possiamo scegliere se ridare una occhiata al sempre meraviglioso "Trionfo della morte" alla galleria Regionale della Sicilia di palazzo Abatellis, visitare la chiesa della Gancia, o semplicemente stare con il naso per aria osservando le tante installazioni luminose che costellano il tragitto.

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Si tratta di una serie di luminarie d’artista firmate da celebri designer italiani (Mario Bellini, Denis Santachiara, Michele De Lucchi, Italo Lupi, Gaetano Pesce, Pierluigi Cerri, italo Rota, Paolo Rizzato) che tracciano nello spazio segni - cerchi, spirali, lettere – fatti di luce e colore, di forte suggestione, che da una parte riecheggiano la ormai celebre manifestazione natalizia torinese Luci d’artista, dall’altra si riallacciano idealmente alla tradizione delle cosiddette ‘illuminazioni’ tipiche delle feste rionali e del Festino a Palermo.

In relazione alle installazioni delle luminarie d’autore, il giro non può tralasciare uno sguardo alla galleria Expa, sempre in via Alloro, che ospita la mostra “Sette stanze d’autore”, con i progetti dei designer coinvolti nell’operazione. Se sinceramente questa esposizione risulta un po’ più caotica rispetto alla perfezione allestitiva delle precedenti – uno dei punti di vanto della galleria stessa – è divertente seguire le linee colorate tipiche della mappa della metropolitana che conducono verso i vari ‘reparti’ dei singoli autori. Ovviamente, una volta entrati da Expa, è d’obbligo una capatina nelle splendide terrazze, dove si può bere qualcosa nel suggestivo scenario delle stanze dirute a cielo aperto.

Uscendo, la marcia continua, e lo sguardo stavolta si posa sul glamour delle grandi immagini patinate del fotografo americano David LaChapelle. Puoi imbatterti così in Madonna, Naomi Campbell, Christina Ricci, tutte atteggiate in pose provocanti, con tinte patinate, e accostamenti a tratti ironici. Se il colpo d’occhio c’è, ed è innegabile, permetteteci di esprimere qualche riserva sull’operazione. Costellare il quartiere della kalsa con immagini tanto distanti dall’humus del territorio e soprattutto tanto superficiali non ci sembra un buon investimento e serve a dare un’immagine dell’arte contemporanea molto distante dalla gente e dalla città.

Se si pensa poi che uno dei luoghi più ‘invasi’ dalle foto è proprio piazza Magione, in particolar modo l’area attorno al convento delle suore di Madre Teresa (anche le pareti del convento stesso, in verità...) forse ci viene anche qualche dubbio sull’opportunità di tale collocazione, e non è servita la promessa da parte del Comune di offrire il ricavato della vendita all’asta di una foto autografata qualche giorno fa da La Chapelle per calmare le suorine del convento stesso (autrici, a quanto si mormora, dello strappo di una fotografia, oggi rimossa...), che hanno rimandato al mittente l’offerta.

Da via Alloro le alternative del percorso sono tante: ci si può dirigere a piazza Rivoluzione, e visitare alla galleria Affiche la divertente mostra sul Corriere dei Piccoli degli anni Sessanta e sulle vecchie care figurine di Sergio Toppi, da ritagliare e incollare per allestire teatrini che facevano da sfondo a cavalieri, indiani e cowboy (mar.-dom. h 17,30/24 (lunedì chiuso).

Poco più avanti, poi, da Area Contenitoreartecontemporanea, proprio sulla piazza campeggiata dalla fontana del Genio, si può visitare fino al 21 agosto la mostra “Berlin 05”, del giovane fotografo palermitano Ottaviano Caruso, che ha fissato con la sua compatta digitale i ritratti di solitudine dei viaggiatori della metropolitana berlinese.

Da qui possiamo andare a piazza Magione, dove al Convento della Magione si può visitare la mostra “Da Panormos a Balarm - La città medievale”, con ceramiche dei secoli X-XIV provenienti dall’area della città medievale e da lì allo Spasimo, poi all’oratorio dei Bianchi, che ospita le statue di Serpotta, fino a piazza kalsa, anch’essa ornata a festa dalle installazioni luminose. Se ancora non siete stanchi, guardandovi bene intorno, fino alle ore 24, troverete altre chiese e palazzi da visitare, ma vista la calura delle ultime serate agostane, forse la tappa conclusiva migliore è un buon gelato al Foro Italico...scegliete voi.

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