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Marianna Pizzolato sul palco del Conservatorio

Una serata dedicata alla musica classica, un repertorio dedicato all'opera, che va da Rossini fino a Monteverdi. Sul palco la mezzosoprano Marianna Pizzolato

  • 22 marzo 2012

Il conservatorio Vincenzo Bellini propone una serata dalle atmosfere classiche, mercoledì 28 marzo alle 21 presso la Sala Scarlatti, con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti: il mezzosoprano Marianna Pizzolato sale sul palco per offrire una selezione di brani che spazia dalle composizioni rossiniane fino a Monteverdi; il percorso musicale si snoda attraverso grandi personaggi dell’opera, da Händel (Orlando e Ariodante) a Gluck (Orfeo), per arrivare al Tancredi dell’omonima opera rossiniana, e finire con la famosa aria dell’Italiana in Algeri "Cruda sorte!".

«La passione per la musica classica c’è sempre stata» - ci ha detto la protagonista della serata, Marianna Pizzolato - «ho iniziato a 16 anni e mezzo e mi sono appassionata». Origini siciliane, ha un legame strettissimo con la sua terra d’origine: «Dopo il mio debutto ho viaggiato molto, ma poi sono tornata. Con questa terra ho un rapporto di grande amore, ma anche di odio per le difficoltà che ho dovuto affrontare. Alla fine ha prevalso l’amore, penso sia giusto dare un contributo vivendo nella propria terra, essere siciliani in Sicilia». La stessa Sicilia all'inizio un po' refrattaria a quel genere di musica: «La classica era legata ad un certo tipo di mentalità, mentre io uscivo fuori da questi schemi, viaggiavo e già mi esibivo; oggi sicuramente c'è un approccio diverso, culturalmente più aperto».

Nella serata del 28 marzo verranno anche proposte la cantata per contralto archi e continuo di Giovanni Battista Pergolesi “Questo è il piano, questo è il rio”, recentemente riscoperta e incisa dalla Pizzolato in prima assoluta per l’etichetta Deutsche Grammophon, con l’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Ad accompagnare l’esibizione sarà l’ensemble di strumenti antichi “Alessandro Scarlatti” del Conservatorio di Palermo, diretto al cembalo da Ignazio Schifani.

Una serata alla riscoperta di sonorità distanti nel tempo, ma sempre attuali. «É una musica vera, che nasce dalla spiritualità in tutte le sue sfaccettature» - continua Marianna Pizzorno - «Un compositore fa un lavoro di introspezione profondo, senza nulla togliere anche alla "leggera", che ascolto allo stesso modo».

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