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Nasce "Risorse di Sicilia", il portale per trovare lavoro

Quattro giovani palermitani danno origine a "Risorse di Sicilia", un portale in grado di mettere in comunicazione aziende e ragazzi attorno al mondo del lavoro

  • 24 aprile 2013

Paese che vai disoccupazione che trovi. O almeno, così sembra. Anche se un dato di fatto mette in evidenza come in Sicilia, più che da altre parti, è difficile trovare un lavoro. Tassi di disoccupazione altissimi quelli italiani è vero, ma di contro spesso le aziende non riescono neppure a rintracciare nel mercato i profili professionali che fanno al caso loro. Per questo, su idea di quattro giovani palermitani, nasce un portale on line, “Risorse di Sicilia”, in grado di aiutare i ragazzi siciliani a trovare la propria strada nel mondo del lavoro.

Se è vero che manca un canale unitario tra domanda e offerta, è altresì vero che grazie a questo motore di ricerca, le richieste delle aziende possono essere esaudite. Vengono analizzate le capacità degli utenti e le stesse vengono connesse subito alle esigenze delle imprese, in merito alle professioni più richieste dal mercato, con career days virtuali. Grazie alla borsa di studio che questi quattro ragazzi hanno vinto, finanziata dal Miur, è stato messo in piedi un vero e proprio “portale del lavoro”, creato dall'associazione Lavoratorio e dalla società Emblema.

Nell'ambito del progetto “Smart Cities and Communities and Social Innovation”, questi quattro giovani laureati hanno inventato “Risorse di Sicilia”. Silvia Amato, 25 anni, appena laureata in giurisprudenza e presidente dell'associazione Lavoratorio. Alessandra Cocuzza, 30 anni, psicologa del lavoro, adesso si occupa della progettazione e realizzazione dei contenuti scientifici connessi all'attività. Francesco De Bernardis anche lui 30enne, ingegnere gestionale ed esperto in new media, di attività sui social network e comunicazione on line. Infine, Elisabetta Li Voti 24enne, laureata in Scienze della Comunicazione e bussiness account manager all'interno dell'associazione.

«La maggior parte delle volte l'orientamento professionale viene offerto solo a studenti universitari, soggetti che ormai hanno intrapreso una determinata strada verso il mondo del lavoro - spiega Silvia Amato -. L'orientamento che abbiamo in mente, invece, è un percorso unitario che inizia dagli ultimi anni di scuola superiore e accompagna i ragazzi verso la laurea o al lavoro che fa per loro. Non abbiamo l'illusione di risolvere il problema della disoccupazione, ma può essere una soluzione innovativa e al passo con gli strumenti usati nel resto del mondo».

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