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"Notti Palatine": gli eventi della Cavallerizza

Un cartellone che prevede concerti dei migliori jazzisti siciliani e, ad aprire la serie dei reading, la scrittrice e blogger Maria Cubito

Balarm
La redazione
  • 9 luglio 2010

Al termine della visita guidata di Palazzo dei Normanni, prevista all'interno dell'itinerario Notti Palatine organizzata dalla Fondazione Federico II in collaborazione con l’Assemblea Regionale Siciliana (durante tutta l’estate, fino a sabato 2 ottobre, dal martedì al sabato, dalle 21 alle 24; per maggiori informazioni è consultabile il link www.balarm.it/articoli/vis.asp?idarticolo=6198), si approda alla terrazza della Cavallerizza, aperta per la prima volta al pubblico. Lì, è offerto un rinfresco: ogni sera i partecipanti possono degustare prodotti tipici siciliani. Ma non finisce qui: due volte alla settimana, si potrà assistere a spettacoli di danza, concerti e altri eventi culturali, a partire dalle ore 22 (nessun costo aggiuntivo rispetto al prezzo del biglietto del percorso, di 15 euro, che comprende l’evento, il tour notturno del Complesso Monumentale di Palazzo dei Normanni, il buffet e appunto lo spettacolo). Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.nottipalatine.it

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Venerdì 9 luglio Giuseppe Milici proporrà il già collaudato "Micheal Jackson Jazz Tribute". Giuseppe Milici, famoso armonicista e compositore palermitano, traccia in chiave jazz un percorso artistico del “Re del Pop” che parte dai primi successi internazionali con i Jackson Five, passa per i capolavori dell’album “Thriller” e non tralascia brani meno noti, ma non per questo di minore interesse ed intensità, come “You Are Not Alone” e “She’s Out Of My Life”. Sulle note dell’armonica di Milici, accompagnato da Mauro Schiavone (pianoforte), Igor Ciotta (basso elettrico) e Giuseppe Madonna (alla batteria), danzerà la ballerina Elisa Parrinello, che ha anche curato le coreografie. Per Giuseppe Milici si tratta del terzo tributo agli artisti da lui più amati e che maggiormente lo hanno influenzato, dopo i Beatles e il pianista Bacharach.

Martedì 13 luglio ecco Vincenzo Palermo con il trio Parada Dura: il musicista Vincenzo Palermo percorre, partendo dal suo ultimo lavoro discografico “Tribal”, un viaggio appassionante nella musica brasiliana tradizionale e moderna, proponendo, in una visione globale, le tappe fondamentali che ne hanno segnato l’evoluzione. Il musicista palermitano tratteggia la storia del Samba, dello Choro (considerato internazionalmente il jazz brasiliano), della Bossa e del Samba-Cançao, raccontando le pagine e le collaborazioni artistiche più geniali che il Brasile abbia consegnato al mondo. L’esperienza ormai trentennale sulla musica brasiliana di Vincenzo Palermo si traduce in brillanti composizioni, alcune delle quali inedite, ove è facile scorgere la grande passione del musicista nel fondere la melodia e l’armonia con il ritmo. Nell’elaborazione del suo repertorio, Vincenzo Palermo si accompagna con il Trio Parada Dura, formato da Ezio Quagliane alle percussioni, Fausto Riccobono alla batteria e Annalisa Arcoleo voce solista e percussioni.

Venerdì 16 luglio è il momento di “Palermo è Fimmina...con rispetto parlando”: Ironia tutta siciliana nella penna di Maria Cubito, scrittrice palermitana, che ha conseguito un enorme successo con il suo primo libro “Palermo è fimmina... con rispetto parlando” (Officina Trinacria edizioni), che raccoglie molti dei post che l’autrice ha pubblicato sul blog palermitano Rosalio.it. L’attenta e divertente analisi della grammatica siciliana, i discorsi di fimmine, una divertente galleria di personaggi che nasce dall’esperienza di vita quotidiana in Sicilia, sono solo alcuni degli elementi che compongono lo spettacolo tratto dall’omonimo libro e interpretato dalla stessa Maria Cubito con l’attrice Stefania Blandeburgo, sulle note del chitarrista Marcello Mandreucci. Il libro è stato presentato, oltre che al Salone internazionale del Libro di Torino, alla libreria Croce di Roma e all’Antica Focacceria San Francesco di Milano.

Martedì 20 luglio è la volta della Buba's Band, che nasce artisticamente nell’agosto del 1991 dall’unione di cinque musicisti: Leonardo Triassi (armonica), Vito De Canzio (voce), Davide Molino (chitarra), Mario Tarsilla (basso) e Fabio Finocchio (batteria). In questo concerto presentano il loro repertorio di matrice fortemente americana, che va dal soul al rhythm ‘n’ blues passando dal blues al rock and roll. Venerdì 23 luglio ecco il concerto solista di Francesco Buzzurro: il musicista di solida formazione accademica poi approdato al jazz e alla musica ispano-latino-americana mira ad abbattere tutte le barriere, che considera ormai desuete, tra i cosiddetti “generi”, termine che separa le forme musicali una dall’altra. L’improvvisazione jazzistica si affianca a Gershwin e si presenta in tutta la sua forza nell’arrangiamento di celebri songs tratte dal repertorio della musica brasiliana e swing d’autore, il tutto condito dalla mediterraneità di uno strumento duttilissimo quale certamente è la chitarra classica.

Il vibrafono sarà il vero protagonista del concerto del Mazzamuto’s Quintet, martedì 27 luglio: Giuseppe Mazzamuto, fondatore dell’omonimo gruppo – composto anche da Giovanni Conte (pianoforte), Carmelo Pinzone (chitarra), Davide Puccio (basso), Giuseppe Sinforini (batteria) e, per l’occasione, Antony Reina alle percussioni – è considerato universalmente l’erede più accreditato di Enzo Randisi. Nella performance, l’improvvisazione jazzistica sarà la chiave per interpretare un percorso musicale che parte dalle più celebri composizioni di Chick Corea (il simbolo del jazz fusion), passa per Bach rivisitato in chiave jazz, giunge ad un altro vibrafonista che ha segnato la storia del jazz, Milton Jackson, e si conclude con le composizioni dello stesso Mazzamuto. Special guest della serata il gruppo Percussionisti Ensemble di Palermo, formato da tutti i percussionisti professionisti diplomati presso il conservatorio.

Infine venerdì 30 luglio la voce di una delle interpreti di maggiore classe della scena musicale siciliana: Anna Bonomolo, con la presenza del Jazz in progress Trio (Diego Spitaleri, che l’accompagna al pianoforte, la batteria di Sebastiano Alioto e il basso di Riccardo Lo Bue). Un concerto in cui, con arrangiamenti originali, si ripropongono le “canzoni regine” del secolo appena concluso, non soltanto in chiave eurocentrista, ma internazionale, con uno sguardo preponderante al nord-america; passando dunque dal gospel al jazz, non tralasciando Gershwin, per arrivare alla scuola francese e ai cantautori italiani, senza dimenticare una puntatina sui Beatles.

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