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Orchestra Sinfonica: Lucchesini suona Ravel

  • 13 febbraio 2005

L’Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo per la serata concertistica di venerdì 18 febbraio alle 21,15 (repliche sabato ore 17.30 e domenica ore 11) al Teatro Politeama, propone due brani di Maurice Ravel, “Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra” e la “Suite n.1 e n.2 dal balletto ‘Daphnis et Chloé’ ”, nell’esecuzione del pianista Andrea Lucchesini, direttore Alberto Veronesi. Definito dai suoi contemporanei “un Debussy plus épatant”, Ravel è il primo rappresentante del ritorno alla musica pura e all’organizzazione razionale dei suoni dopo l’estremo romanticismo musicale di Debussy. Tra i principali fondatori della “Société Musicale Indépendante” nel 1910, si impone in campo musicale come fautore di un nuovo modernismo. Conciso ed essenziale, sensibile al colore senza concessioni al verismo folcloristico, il musicista propone una concezione non sentimentale del dramma in musica, che gli permette di cogliere le sensazioni con un costante distacco ironico, aspetto che attesta la sua modernità. Amante del virtuosismo orchestrale e del parossismo dinamico, è tuttavia arduo sostenitore di una chiarezza formale e melodica.

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In “Daphnis et Chloé”, balletto composto per i Ballets Russes di Djaghilev, si assiste all’estroversione massima e all’esibizione di una tecnica orchestrale suprema che avvicinano l’autore allo stile eccentrico delle analoghe composizioni di Stravinskij. Nell’opera, l’orchestra si ripartisce nettamente in settori che aderiscono perfettamente ai diversi piani sonori, e non sono rari i repentini passaggi dal pianoforte all’orchestra, in una immensa tavolozza timbrica che ne ritrae le dolci atmosfere. Rappresentata per la prima volta al Théâtre du Châtelet di Parigi nel 1912 senza riscuotere un adeguato successo, la composizione, di cui ascolteremo i frammenti “Nocturne-Interlude-Danse guerrière” e “Lever du jour-Pantomime-Danse générale”, si ispira liberamente alla favola di Longo Sofista sul travagliato amore di Dafne e Cloe. In quell’occasione Ravel puntualizzò: «Era mia intenzione comporre un vasto affresco musicale senza tener conto dei dati di fatto storici ma ispirandomi piuttosto alla Grecia dei miei sogni così come l’hanno immaginata gli artisti francesi alla fine del XVIII secolo».
Abbandonando l’opulenza orchestrale del balletto, fortemente marcato dall’influenza strumentale russa ed ancora troppo legato ai canoni dell’impressionismo, il “Concerto in sol maggiore” appare come la massima espressione dell’autore in termini di anti-poesia. Presentato per la prima volta nel 1932 alla Salle Pleyel di Parigi da Margherite Long, sotto la direzione dell’autore, il componimento risente, come afferma lo stesso, di “chiare influenze mozartiane”. L’esuberanza pianistica, affidata al virtuosismo esecutivo, rende nei minimi dettagli l’intensità espressiva delle armonie, codificate in un equilibrato impianto estetico che nulla concede al caso o all’improvvisazione.

Interprete dei prestigiosi componimenti ravelliani è il pianista Andrea Lucchesini, impostosi all’attenzione internazionale con la vittoria al Concorso “Dino Ciani", presso il Teatro alla Scala di Milano nel 1983. Poco più che ventenne, si esibisce nelle più prestigiose orchestre, collaborando con direttori quali Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Roberto Abbado, Riccardo Chailly, Dennis Russell Davies, Charles Dutoit, Daniele Gatti, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding e Giuseppe Sinopoli. Nel 1994 una giuria internazionale di musicologi, valutando una così ampia attività concertistica, lo insignisce del prestigioso Premio “Accademia Chigiana”, a cui si aggiunge, nel 1995, il Premio della Critica “F. Abbiati”. Pochi anni dopo l’impatto sulla scena internazionale: il musicista esegue, in prima mondiale, la nuova Sonata per pianoforte di Luciano Berio, proseguendo con questi una felice collaborazione già iniziata con il “Concerto II ‘Echoing curves’”. Dedicatosi con passione anche al repertorio cameristico, è presenza assidua di vari festival internazionali, il che attesta lo spiccato interesse per il repertorio musicale novecentesco, di cui Ravel è tra i massimi esponenti. Biglietti al botteghino del Teatro Politeama (piazza Castelnuovo, Palermo), domenicale 4/16 euro; serale/pomeridiano 5/20 euro. Biglietteria aperta tutti i giorni tranne il lunedì h10/13, nonché fino ad un ora prima l'inizio dello spettacolo.

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