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Parco Uditore: un campus gratuito per i bimbi disagiati

Parco Uditore lancia un appello per dare l'opportunità a 30 bambini che vivono in condizioni di disagio di poter fruire gratuitamente del prossimo campus estivo

  • 27 marzo 2017

Parco Uditore è un luogo di incontro e scambio, un laboratorio urbano dove poter far circolare liberamente la cultura e far germogliare nuovi stili di vita basati sul benessere e sulla solidarietà.

Con il duplice intento di dare l'opportunità a 30 bambini che vivono in condizioni di disagio di poter fruire gratuitamente del campus estivo e, al contempo, di trascorrere un'estate all'insegna della spensieratezza e del divertimento a contatto con la natura, il Parco lancia un appello a chiunque abbia voglia di sostenerlo.

In particolare, si richiede di confermare il proprio sostegno al progetto Campus Estivo al Parco, che è candidato nella "Community Aviva Fund", la prima compagnia assicurativa in UK organizzatrice di un’iniziativa preziosa per sensibilizzare sulle tematiche sociali.

Se il parco otterrà il maggior numero di voti, sarà tra i finalisti per ottenere il finanziamento. Votare il progetto è semplice e occorrono solo pochi minuti. Bisogna registrarsi e accedere alla piattaforma (visualizza il link), effettuare un accesso con il proprio profilo Facebook e votare con 10 punti il Campus estivo al parco.
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Il tempo d'estate al Parco Uditore è in programma dal 12 giugno al 15 settembre, con tante attività in programma quali: attività ludico-motorie (basket, calcetto, pallavolo e percorsi ad ostacoli), laboratori di giardinaggio, manipolazione creativa, danza e balli di gruppo e pet therapy.

«Lo scorso anno, bambini in famiglie in condizioni economiche disagiate e minori ospiti di case famiglie ci chiedevano la possibilità di partecipare alle attività estive ma non avevano la possibilità di versare il contributo economico richiesto» - dichiara Valentina Marchione, responsabile delle Relazioni esterne del Parco Uditore.

«Quest'opportunità - conclude - ci darebbe modo di soddisfare queste richieste e far qualcosa di bello per la fascia debole della nostra comunità».
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