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Placido Rizzotto, funerali di Stato con Napolitano

A Corleone alla presenza del Capo dello Stato, le esequie solenni del sindacalista ucciso dalla mafia nel 1948. "Chiederemo giustizia" ha affermato la Camusso

  • 24 maggio 2012

«I funerali di Stato di Placido Rizzotto rappresentano una nuova stagione. Oggi chiederemo che si faccia giustizia, anche se molti protagonisti sono morti vogliamo che si riaprano i processi per i tanti sindacalisti assassinati dalla mafia». Queste le parole del il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, arrivando a Corleone per i funerali di Stato di Placido Rizzotto, il sindacalista della Cgil ucciso nel '48.

«Placido Rizzotto ha continuato a parlare in questi anni. Lo ha fatto attraverso il piccolo Giuseppe Letizia, unico testimone del delitto, attraverso il generale Dalla Chiesa e attraverso Pio La Torre. Siamo felici di essere qui. Corleone è cambiata» ha proseguito la leader della Cgil. «Il Paese sta vivendo una stagione strana – ha spiegato la Camusso -, dentro la crisi si muovono forze oscure e la criminalità organizzata che tendono a mettere paura alla gente. Penso che ci sia un filo tra queste forze e gli assalti a Equitalia».

Presenti alla cerimonia il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, il prefetto di Palermo Umberto Postiglione, il ministro della Difesa Gianpaolo Di Paola, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Walter Veltroni e Rosy Bindi e l'ex segretario Cgil Guglielmo Epifani.

Accolto dagli applausi della folla, il presidente ha prima deposto una corona di fiori di fronte al busto in memoria di Rizzotto e successivamente ha consegnato una medaglia d'oro al valor civile a Giuseppa Rizzotto, sorella del sindacalista. La cerimonia è concelebrata dall'arcivescovo di Monreale, monsignor Salvatore Di Cristina, e da don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione Libera. Placido Rizzotto «è certamente un capitolo della memoria condivisa di questo Paese», ha detto il presidente Napolitano. «C'e' sempre bisogno della presenza dello Stato. Non abbiamo mai pensato che la mafia fosse finita, finira', ma non e' ancora finita», ha aggiunto Napolitano.

«Questi funerali non sono solo un atto dovuto un atto formale. Ricordiamo un figlio indimenticato e indimenticabile di questa terra cui siamo grati per la sua attività politica e sindacale a favore dei più deboli e contro il sopruso mafioso. Placido ha avuto sete della giustizia ed è stato un vincitore: chi lo ha assassinato è il perdente come lo sono tutti gli assassini di ieri e di oggi», ha detto l'arcivescovo di Monreale Salvatore Di Cristina. «Sono troppi 64 anni di attesa per i funerali - ha aggiunto - oggi non è solo un atto dovuto ma un atto di culto, il rito cristiano delle esequie».

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