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Porto di Palermo, intesa revocata: si azzera il piano

Il Consiglio comunale revoca il piano d'intesa tra l'amministrazione e l'Autorità portuale. I porticcioli turistici ritorneranno così nelle competenze del Comune

  • 20 giugno 2012

Passo indietro sul fronte Porto. Ed è subito polemica. Il Consiglio comunale approva la delibera che sancisce la revoca dell'intesa tra l'amministrazione, guidata dall’ ex sindaco Diego Cammarata, e l'Autorità portuale. I porticcioli turistici e le aree della costa da Sant'Erasmo all'Arenella ritorneranno così nelle competenze del Comune. Il Comune potrà usufruire di introiti che andranno dai 70 ai 100 milioni di euro all'anno.

«Revocando la propria precedente delibera sui porti – ha affermato il sindaco Leoluca Orlando in una nota - il Consiglio comunale ha compiuto un atto dovuto, riconoscendo la fondatezza delle perplessità politiche, giuridiche e procedurali che l'Amministrazione comunale ha espresso nei giorni scorsi, comunicandole a tutti gli organi istituzionali competenti».

L’Autorità Portuale di Palermo, guidata dal presidente Antonino Bevilacqua, risponde al Consiglio con una nota: «In merito alle notizie apparse sulla stampa – si legge –, l’Autorità Portuale di Palermo, nel confermare l’assoluta legittimità del proprio operato, ribadisce di avere trasmesso, nel 2008, al Comune di Palermo, il Piano regolatore portuale, in base alla legge 84/94, per ottenere l’intesa prevista per legge. E, a seguito della delibera d’intesa del Consiglio comunale del novembre 2011, l’Autorità portuale ha proseguito nell’iter approvativo del Prp secondo legge. Oggi, giugno 2012, si apprende dalla stampa della revoca dell’atto deliberativo da parte dello stesso Consiglio comunale ancora in carica. In relazione a quanto sopra, al fine di poter esprimere le proprie osservazioni in merito, si aspetta di conoscere le specifiche e sopraggiunte motivazioni che saranno riportate nel nuovo atto».

Al presidente Bevilacqua replica Nadia Spallitta, presidente della commissione Urbanistica: «Sulla vicenda relativa ai porti turistici – spiega la Spallita, - ed in particolare a quello di Sant’Erasmo, pende oggi una delicata indagine penale legata anche all’iniziativa di un comitato di cittadini. Infine sembrerebbe che il Piano del Porto fosse sprovvisto della valutazione ambientale strategica, atto che avrebbe dovuto essere, invece, propedeutico e preventivo rispetto all’intesa con il Comune».

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