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"Premio Mondello": la proclamazione dei vincitori

Ecco i vincitori della 37° edizione del "Premio Letterario Internazionale Mondello": novità di quest'anno il "Premio Mondello Giovani"

  • 26 maggio 2011

Anche quest’anno torna la manifestazione interamente dedicata alla letteratura, sia italiana che straniera: è partito il conto alla rovescia per la cerimonia di premiazione della 37° edizione “Premio Letterario Internazionale Mondello”, promosso dalla Fondazione Banco di Sicilia in collaborazione con la Fondazione Andrea Biondo. La cerimonia, condotta dalla giornalista Tiziana Ferrario, si svolgerà venerdì 27 maggio, a partire dalle 18, presso la Galleria d'Arte Moderna (via Sant'Anna 21, Palermo). Eugenio Baroncelli con “Mosche d'inverno. 271 morti in due o tre pose”, edito da Sellerio, Milo De Angelis, con “Quell'andarsene nel buio dei cortili” edito da Mondadori e Igiaba Scego, con “La mia casa è dove sono” edito da Rizzoli, sono i tre vincitori per l’Opera di autore italiano e venerdì pomeriggio si contenderanno il premio “SuperMondello”, che sarà assegnato secondo la somma dei voti dei giurati e di quelli degli studenti delle scuole superiori palermitane, coinvolti nella lettura dei testi grazie alla collaborazione dell’Associazione Teatro Scuola.

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Javier Cercas, con “Anatomia di un istante”, che descrive il tentativo di colpo di stato del 23 febbraio 1981 in Spagna, è invece il vincitore dell’Opera di autore straniero; mentre il “Premio Mondello per la Multiculturalità” è stato conferito alla scrittrice Kim Thúy, per “Riva”, romanzo autobiografico, che narra la storia della partenza dalla propria terra, il Vietnam, fino al Canada, una terra sconosciuta in cui intraprendere una nuova vita, senza tuttavia rinunciare alla propria identità. Claudia Durastanti, con “Un giorno verrò a lanciare sassi alla tua finestra” edito da Marsilio, si è aggiudicata il “Premio Mondello Giovani”, il nuovo premio, introdotto per la prima volta quest’anno e riservato agli autori in lingua italiana under 30, che ha visto la partecipazione di quasi una sessantina di giovani scrittori, fra narratori e poeti, provenienti da tutte le regioni italiane. Fra le novità di quest’anno, la Giuria ha introdotto, per la prima volta, un “Premio all’Intelligenza d’impresa”, con una speciale Targa Archimede, attribuita a Enzo Sellerio, editore, fotografo e imprenditore siciliano, che ha saputo coniugare al meglio la cultura e l’impresa, nel nome della Sicilia e del suo genio creativo. Il “Premio Speciale” del Presidente della Giuria è andato al giornalista e scrittore Antonio Calabrò per “Cuore di cactus” edito da Sellerio, un “diario in pubblico” tra la Sicilia e Milano, che ripercorre, con il taglio dell’esperienza personale, quasi mezzo secolo di vicende italiane.

Una Targa “Per non dimenticare” è stata attribuita alla memoria di Nicola Cattedra, giornalista e direttore de L’Ora, fra i protagonisti di un giornalismo nuovo e maestro di tanti giovani reporter. Anche quest’anno, come nelle due precedenti edizioni, il Premio ha preso il via al Salone Internazionale del Libro di Torino, con al centro una riflessione sul contributo fornito dall’arte e dalla grande letteratura siciliana all’Italia e all’unità del Paese. Su questo tema si è svolto “Le molte Italie. La Sicilia”, il dibattito promosso dal Premio Mondello e realizzato in partnership con il Salone del Libro, al quale hanno preso parte gli scrittori Roberto Alajmo e Pietrangelo Buttafuoco. «Quest’edizione, ancor più delle precedenti - sottolinea Giovanni Puglisi, Presidente della Fondazione Banco di Sicilia e della Giuria del Mondello - mette in evidenza un aspetto basilare del Premio: la sua intrinseca vocazione a esplorare panorami socio-culturali straordinariamente vasti e sfaccettati. Ed è questa sua ‘ampia visione’ degli scenari del mondo che, dalla Sicilia, lo porta fin dalle origini ad appropriarsi dei grandi temi di attualità inquadrati in prospettiva letteraria. Motivo di riflessione che abbiamo proposto al Salone Internazionale del libro di Torino è il contributo dato dalla Sicilia alla cultura italiana, sottolineando che la vera unità del Paese, prima che politica, si è avuta nell’arte, nella letteratura, nella cultura, che hanno reso gli italiani unici nel mondo, grazie appunto alle differenti identità che hanno contribuito a fare grande l’Italia».

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