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Quinte(s)senza, cinque serate per cinque arti

  • 25 febbraio 2007

I numeri, si sa, hanno un valore ed un significato simbolico e spesso affidiamo a loro veri e propri riti scaramantici. Ripetuti in sequenza, poi, si circondano di un alone magico ed è con questa veste numerica che si presenta il nuovo appuntamento con la rassegna di teatro contemporaneo “Quinte(s)senza” curata da Giuseppe Cutino e Clara Gebbia (organizzata in collaborazione con M'Arte movimenti d'arte e Teatro Iaia e con il sostegno della Regione Siciliana, assessorato ai Beni culturali) che si terrà a Palermo ai Candelai (via Candelai 65). Il numero? Cinque. Quinta, infatti, è l’edizione, cinque sono le serate e cinque le arti alle quali sarà dedicata la nuova rassegna. Ma il numero cinque è anche un richiamo al famoso profumo “N.5” con il quale una sensuale ed affascinante Marylin Monroe amava ricoprirsi prima di andare a dormire. Come a dire, una ventata di profumo nella cultura palermitana. Cinque serate, dunque, per dilettare l’udito, la vista, la mente e perché no, anche il cuore. Protagonisti saranno, infatti, la letteratura, la musica, il teatro, la danza e la videoarte.

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A fare da apripista mercoledì 28 febbraio sarà la letteratura. Un incontro ravvicinato con il mondo meraviglioso delle parole e a partorirle sarà uno dei più importanti esponenti della scrittura italiana, Tiziano Scarpa con la lettura del suo poema “Groppi d’amore nella scuraglia”. La serata curata da Clara Gebbia e Letizia Gullo, sarà un' occasione per ammirare ed ascoltare il romanziere, drammaturgo e poeta veneziano in una performance dove le parole e la lingua sono le uniche protagoniste. Autore di romanzi come “Occhi sulla graticola” (Einaudi, 1996), “Kamikaze d’occidente” (Rizzoli, 2003), racconti, raccolte di poesie e aforismi, Scarpa è uno dei pochi autori italiani ad essere tradotti persino in cinese. Ha, inoltre, scritto programmi radiofonici e vanta diverse collaborazioni con molti musicisti come Banda Osiris, Massimo Donà, Stefano Bollani e Massimo Giacon. Un’attività intensa dove spicca in assoluto l’amore per le letture sceniche e performance dal vivo.

Il secondo appuntamento sarà, invece, dedicato alla musica. Lunedì 19 e martedì 20 marzo, infatti, ad occupare la scena sarà la Compagnia Verdastro/Della Monica che darà vita al concerto intitolato “The last days of inhumanity”. Un viaggio fuori dal mondo come suggerisce il titolo quello che la cantante Francesca Della Monica proporrà accompagnata dalle percussioni di Giovanni Canale e dalla voce recitante di Massimo Verdastro che curerà anche la messinscena. Attraverso brani scritti da Della Monica con la collaborazione di Canale più un testo scritto da Riccardo Vaglini, si cercherà di superare i limiti convenzionali ai quali spesso è sottoposta la parola per liberarla e avvicinarla alla poesia. Si continua lunedì 2 e martedì 3 aprile con l’anteprima assoluta dello spettacolo “Il corpo sospeso” della compagnia émile saar. Protagonista questa volta sarà la danza. Tre momenti diversi. Tre differenti ballerine. Il racconto del corpo attraverso la mimica leggera e delicata della danza. Daniela Donato, Alessandra Fazzino accompagnata da Giuseppe Bonanno e Alessandra Luberti saranno le tre artiste guidate da Marie Lelardoux.

Il progetto vede la collaborazione con la Luberti e si propone l’obiettivo di far raccontare al corpo una, due, tante storie. Storie come “Notte a me madre”, ideato e diretto da Alessandra Fazzino e prodotto dalla compagnia Bandaminore. Oreste è sovrastato dai sensi di colpa. Non riesce a liberarsi dal corpo senza vita della madre Clitennestra da lui uccisa. Anzi, il corpo della donna senza fiato sembra dominarlo, sopraffarlo e scuoterlo. Ad interpretare Clitennestra sarà la danzatrice e coreografa Alessandra Fazzino. L’artista, anche attrice professionista, ha curato la regia di molti spettacoli presentati in numerosi festival e con la compagnia M’Arte di Palermo ha vinto il premio Scenario. Oreste sarà, invece, Giuseppe Bonanno, danzatore solista del corpo di ballo del Teatro Massimo. Segue un’altra storia, un frammento di venti minuti per raccontare l’immobilità alla quale i nostri corpi e le nostre menti spesso sono costretti da una realtà che dissacra i sogni e ci condanna a vagare come ombre. Daniela Donato, danzatrice e coreografa palermitana metterà in scena “Sequestro di persona” un progetto dell’Associazione Culturale Eliotropi e di cui la Donato è ideatrice, coreografa ed interprete.

Martedì 15 e mercoledì 16 maggio sarà la volta del teatro palermitano con una prima assoluta “Emilia” di Manlio Marinelli, spettacolo diretto da Domenico Bravo che cura gli elementi scenici e reciterà assieme ad Irene Scaturro. Vincitore del premio Fersen 2005, è il ritratto di una Sicilia arcaica ed immaginaria ma proprio per questo vicina alla realtà che fa da sfondo ad Emilia, una donna che si finge sposata per ripararsi dalle tentazioni dell’amore. Una passione amorosa finita che la spinge a cercare riparo nella solitudine. Prodotto da TirNanOg, il testo presenta un linguaggio poetico e carico di messaggi estetici ed ambigui ma allo stesso tempo funzionale.
Durante il corso delle serate saranno, inoltre, presentati i cinque Ritrattiteatro della videoartista pugliese Orsola Sinfisi che con la sua videocamera ha raccolto le voci di cinque artisti, Marco Baliani, Jan Fabre, Ascanio Celestini, Giovanni Lindo Ferretti e Renato Sart. A lei hanno raccontato i loro esordi e le loro scelte artistiche.
Giovedì 31 maggio Giuseppe Cutino chiuderà la rassegna con “Saldi di Fine Stagione”. La fiera dell’arte in cui a svendersi saranno proprio gli artisti. Spettacoli in offerta speciale, performance divertenti e soprattutto i colori, i profumi e l’allegria tipici della festa saranno gli ingredienti per chiudere il sipario di Quinte(s)senza. Tutti gli spettacoli inizieranno alle 21.30, il costo dei biglietti è 5 euro, l’abbonamento all’intera rassegna 15 euro. Maggiori informazioni al numero 333.7002942.

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