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Ricordando Giardina, poeta pecoraio

Balarm
La redazione
  • 15 luglio 2006

Un omaggio al "poeta pecoraio" che quest’anno avrebbe compiuto cent’anni se la mattina del 24 settembre 1994 non fosse passato a miglior vita, senza alcuna pompa - tanto che il Comune di Bagheria non stampò nemmeno i manifesti a lutto - e con la semplicità che ne aveva sempre contraddistinto l'umanità: questa l'intenzione dell'iniziativa Bosco e versi del "Centro studi e iniziative" di Marineo presso l'Antica stazione ferroviaria di Ficuzza, martedì 25 luglio, alle 18.30 (ingresso libero).

Giacomo Giardina il futurista, che Marinetti scoprì negli anni venti, da guardiano di greggi divenne nel '31 fine letterato, un caso nazionale con il volume «Quand’ero pecoraio». Rocca Busambra, menzionata in una delle sue liriche più famose, fu il suo regno fisico e immaginifico, dopo che a 15-16 anni, scappato da scuola, Giacomino si rifugiò in quelle alture sopra la natìa Godrano e visse per un anno in un anfratto della montagna, poi in pagliai e fienili, giovane pecoraio intento a impregnarsi delle prime ispirazioni di stampo bucolico. Alla serata, da un'idea di Franco Virga e Antonio Macaluso, prenderanno parte Aldo Gerbino, Nuccio Vara e Franco Virga, con le musiche di Giacco Pojero e Nino Vetri.
an.te.

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