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Rivoluzione turismo: ecco i 23 Distretti in Sicilia

Firmati i decreti per i distretti turistici riconosciuti dalla Regione: potranno accedere ai fondi Po-Fesr 2007-2013. Disponibili in tutto 40 milioni di euro

Balarm
La redazione
  • 14 giugno 2012

Rivoluzione in vista sul fronte turismo: sono stati firmati, infatti, i decreti regionali per l'attuazione dei 23 Distretti Turistici della Sicilia. Previsti già dalla legge 10 del 2005, avviati attraverso un complesso iter amministrativo (risale all'autunno scorso il bando decisivo), e infine passati al vaglio della commissione valutatrice, i distretti diventano dunque operativi, aprendo le porte a una vera e propria svolta nella programmazione turistica. "Si tratta di un concreto sostegno all'economia della Regione - ha detto l'assessore regionale al turismo Daniele Tranchida durante la presentazione di stamani a Villa Igiea - in un settore particolarmente strategico, che si conferma, peraltro, in una fase positiva".


Una delle novità principali è che i distretti rappresentano organismi integrati, che tengono insieme pubblico e privato: promossi da Comuni ma anche da altri enti e associazioni, hanno come obiettivo quello di studiare e proporre un'offerta di attrazioni turistiche, culturali, ambientali legate a un determinato territorio o a territori diversi ma accomunati da una specificità, attraverso politiche e progetti "su misura". Ecco perchè, accanto ai 16 distretti territoriali (come quello del Golfo di Castellammare, o degli Iblei, o della Valle dei Templi) ce ne sono anche 7 tematici (come quello dei Vini e Sapori di Sicilia o della Targa Florio).

Sarà proprio sulla base dei progetti e delle priorità individuate da ciascuno dei Distretti che sarà poi calibrata la programmazione turistica dell'Isola. "E' un sistema completamente nuovo - spiega l'assessore Tranchida - a partire dall'idea di fondo, ossia il concetto di rete, che coinvolge direttamente e a pieno titolo le realtà territoriali, quelle che devono gestire concretamente i flussi. E, oltre a ciò, il fatto che la programmazione turistica non sia più la somma di interventi singoli e disarticolati (e spesso inefficaci) ma che diventi la risposta a richieste specifiche formulate dal basso, dunque dai Distretti stessi. Una programmazione di tipo nuovo - conclude l'assessore - condivisa e con risorse certe".

Per l'attivazione dei Distretti verranno impiegati i fondi Po-fesr 2007-2013: si parla di 40 milioni di euro, dei quali ne sono già disponibili 20. Ai promotori dei Distretti e' stata chiesta, inoltre, la predisposizione di un piano di sviluppo turistico non inferiore a tre anni, e un relativo piano finanziario che contenga una dettagliata ricognizione delle risorse turisticamente rilevanti, disponibili nell'area.
"In questo modo - chiarisce Marco Salerno, dirigente generale del Dipartimento turismo della Regione Siciliana - avremo la precisa ed esatta contezza della direzione in cui andrà la programmazione turistica dei prossimi tre anni".

Il bando per il riconoscimento dei Distretti Turistici prevedeva requisiti rigidi: oltre alla presenza di elementi di attrazione turistico-culturale-ambientale, infatti, il Distretto doveva dimostrare l'adesione di almeno 12 comuni, con almeno 150.000 abitanti nel territorio interessato; capacità ricettiva di almeno 7.500 posti letto e 1 esercizio commerciale ogni 350 abitanti; infine una compagine sociale in cui almeno il 30% fosse a titolarità privata.
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