ARTE E ARCHITETTURA
Scavi al cimitero di Termini: scoperta chiesa bizantina
Rinvenute alcune tombe monumentali di età romana e una chiesa del VI-IX sec. d.C. all'interno del cimitero termitano: le scoperte grazie ai lavori della Soprintendenza
Nuove scoperte dal cimitero di Termini Imerese: l’archeologia riporta a galla secoli e civiltà con rinvenimenti sorprendenti e di indubbia rilevanza storica.
La Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali ha riportato alla luce, durante i lavori iniziati nei mesi di giugno e luglio all’interno dell’area esterna del cimitero di Termini Imerese, una chiesa di età bizantina del VI-IX sec d.C e alcune tombe monumentali di età romana, resti dell’antica necropoli Nord-Occidentale rinvenuti anche nel cimitero moderno.
In particolare, spiega il soprintendente Maria Elena Volpes, «sono state rinvenute "stanze" realizzate in opus reticulatum, un tipo di opera muraria peculiare dell‘età romana e ben documentata in diversi monumenti nell’area dell’abitato dell’antica Termini Imerese».
E continua: «L'esplorazione ha avuto risultati sorprendenti e di indubbia rilevanza storica e archeologica: in primo luogo sono state confermate le ipotesi già formulate sulla base degli studi precedenti circa l’estensione e l’importanza di questa necropoli. Infatti, tutta la fascia a est e a nord dell'attuale cimitero è risultata fittamente interessata da un'intensa distribuzione di sepolcri monumentali di età romana».
Queste nuove evidenze archeologiche, portate alla luce grazie al lavoro degli archeologi Stefano Vassallo e Monica Chiovaro in collaborazione con Maria Teresa Rondinella e la ditta Service Termini Imerese,costituiscono scoperte di eccezionale interesse, che confermano come il sepolcro monumentale della Contrada Giancaniglia, noto dal '700, doveva trovarsi in un contesto cimiteriale ampio, affiancato a numerose strutture altrettanto significative, che caratterizzavano un paesaggio funerario articolato e suggestivo.
Ma ancora più interessante, la scoperta della chiesa di età bizantina, che per dimensioni (circa m 40x20) e planimetria costituisce una testimonianza straordinaria per tutta la Sicilia e ribadisce l'importanza della città di Termini non solo in età romana, ma anche nel poco conosciuto periodo alto-medievale.
«Al momento ne è stata messa in luce solo una piccola parte- affermano gli esperti- i muri perimetrali laterali e la parte absidata, sufficiente, tuttavia, a consentirne l’identificazione con un edificio religioso. I nuovi dati offrono certamente un nuovo e importante tassello alla conoscenza delle dinamiche del popolamento della Sicilia Occidentale, dove il florido insediamento costiero di Termini Imerese aveva certamente un ruolo privilegiato»
I recenti rinvenimenti si aggiungono,così, al già ricco patrimonio monumentale termitano caratterizzato dalla presenza dell'anfiteatro, delle terme, dell'acquedotto, anche nell'auspicabile prospettiva dell'inserimento nell'ampia offerta culturale della città.
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