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Sexymomo e Mari-X, la passione tra le dita

A dare il “la” alle esibizioni, il concerto dei novellini Sexymomo (alla prima esibizione live) e dei Mari x, un nome che promette già qualcosa di buono.

  • 22 novembre 2003

Venerdi 14 novembre si è aperta al Ccp Agricantus di Palermo la serie di concerti di Lunerock, la manifestazione che ospiterà ogni settimana i gruppi più interessanti della scena musicale palermitana. A dare il “la” alle esibizioni, il concerto dei novellini Sexymomo (alla prima esibizione live) e dei Mari-X, un nome che, per chi ha avuto la possibilità di ascoltarli, promette già qualcosa di buono. Ma andiamo con ordine: a scaldare il palco sono stati prima i Sexymomo e già dalle prime note si rimane colpiti da una particolarità: nel quartetto (basso, batteria, tastiera, voce), non c’è spazio per la chitarra, una caratteristica che suggerisce subito un “non-so-che” di  non convenzionale del gruppo.

E in effetti la mancanza della plettrata distorta o dell’arpeggio si sente praticamente subito, la sensazione che “manchi qualcosa”, che il suono non sia completo si manifesta quasi a pelle, ma a riempire questo vuoto ci pensa soprattutto il basso, con giri melodici e accordi. Anche la tastiera contribuisce dal suo canto a rendere più sofisticato il sound, scandito in maniera decisa dagli ottimi controtempi della batteria. Quel che ne esce fuori è un gioco caleidoscopico di sonorità psichedeliche, surreali, sfuggenti, difficili da fissare in una definizione, eppure a tratti molto coinvolgenti nell’originalità del loro noise sperimentale. In questo contesto la voce della cantante si inserisce di tanto in tanto senza rispettare alcuna regola metrica (ma questa appare quasi come una naturale conseguenza del difficile apparato strumentale che si trova alle spalle). Insomma non si può certo dire che i Sexymomo facciano musica di intrattenimento, ma questo può essere contemporaneamente la più aspra tra le critiche e il più gradito tra i complimenti… a loro il compito di fare di questa realtà uno stile.

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Dopo circa mezz’ora, i Sexymomo lasciano il palco ai Mary-X ed è davvero tutta un’altra storia: ciò che colpisce subito è il suono puro e cristallino della Gibson Les Paul di Gianfranco Marino (voce e chitarra), un suono vergine da distorsioni e/o effettivi vari, solo un potente amplificatore e la passione tra le dita. Difficile non farsi trascinare da un indie rock che, nella sua essenzialità (il trio è composto da chitarra, basso e batteria) riesce comunque ad arrivare dritto al cuore, a emozionare. E’ una serie di melodie decisamente introspettive, che però i mari x riescono ad esprimere in tutta la loro forza, offrendo ora dolci ballate che sembrano glissare su ogni tipo di sofisticazione per comunicare la passione di cui sono fatte direttamente a chi ascolta; ora pezzi dinamici e travolgenti che vivono semplicemente di ritmo e anima.

E nel suonare ognuno dei tre ci mette davvero tutto se stesso: probabilmente è proprio questo che rende il tutto così inaspettatamente coinvolgente. L’esempio più chiaro è l’interpretazione del cantante che risulta sempre bravo nel rendere musica piacevole per tutti qualcosa che scaturisce dall’intimo dell’anima. In definitiva Mari-X promossi a pieni voti, in attesa che, dopo l’uscita dal gruppo di Marco Monterosso, arrivi un altro chitarrista solista a rendere ancora più completo un sound già di per sé di piacevole ascolto.

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