ATTUALITÀ

HomeNewsAttualità

Sgarbi: "Non fare la capra, vota la Rivoluzione"

L'ex sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi attacca le Procure siciliane. Assente Cateno De Luca. "Non voglio scendere in campo per far perdere Musumeci"

Balarm
La redazione
  • 19 settembre 2012

«La mafia a Salemi non c’è, lo testimonia il fatto che il politico di Salemi, Giammarinaro, non ha ricevuto alcuna accusa, e io non sono mai stato nemmeno interrogato. Che sciolgano il mio comune per mafia non offende me, offende la Sicilia e mi sembra la prova del crimine commesso da magistrati, prefetto e forze dell’ordine a Trapani. Per questo qui ho chiuso: l’antimafia in Sicilia è fascismo puro e le regole non valgono». Questo l’attacco diretto contro le Procure siciliane di Vittorio Sgarbi, pronunciate nel corso della conferenza stampa svoltasi all’Ars, martedì 18 settembre.

Sulla trattativa tra Stato e mafia, Sgarbi attacca: «Non esiste. Non è accettabile l’attacco di quattro magistrati che stabiliscono che si chiami trattativa una decisione di un ministro o del Parlamento per proclamarsi guerrieri della giustizia. Hanno tolto il 41 bis a quattro pezzenti, è questa la trattativa?». Alla conferenza stampa doveva partecipare anche Cateno De Luca, candidato di Rivoluzione siciliana alla presidenza della Regione siciliana, che invece era assente.

«Non voglio collaborare con Cateno De Luca alla sconfitta di Musumeci che ritengo una persona seria. Non contribuirò a togliere voti alla coalizione che lo sostiene, così ho detto a De Luca, ‘se fai la rivoluzione, non puoi farla da solo, ma devi farla dentro uno schieramento, se prendi il 5% da solo nel caso migliore, non determinerai nulla di significativo».

Lo slogan proposto dall’ex sindaco di Salemi è ‘Non fare la capra, vota rivoluzione siciliana’. Ma Sgarbi potrebbe restare «fuori dai giochi. Darò il mio contributo a De Luca solo se deciderà di rinunciare alla sua corsa in solitaria e confluirà nella coalizione che sostiene Musumeci». Sgarbi, comunque, non potrebbe candidarsi alle elezioni regionali perché non è residente in Sicilia.

Il critico d’arte ha annunciato che andrà via dall’Isola: «Me ne andrò dalla Sicilia a dicembre, dopo che, con completamento del restauro del tetto della cattedrale di Noto che sto seguendo personalmente, terminerà l’ultimo incarico che ho in Sicilia. Me ne andrò e non tornerò mai più».

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI