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Teatro Massimo: Cognata nuovo Sovraintendente

Balarm
La redazione
  • 2 dicembre 2004

Continuano le alterne vicende sul palco del Teatro Massimo di Palermo. Ad entrare in scena adesso è Antonio Cognata, economista ed ex braccio destro di Attilio Orlando, il quale, votato ieri all'unanimità dal Consiglio d'Amministrazione, succede a Pietro Carriglio nella veste di Sovraintendente del teatro. Cinque su cinque i voti che lo hanno designato al niovo ufficio, indice che dopo mesi di litigi e dimissioni, l'unità, forse, è stata ritrovata. «Una scelta misurata - la definisce il Sindaco Diego Cammarata - in quanto Cognata è una persona libera e indipendente». L'allusione di Cammarata è all'appartenenza politica, che è stato uno dei protagonisti della rinascita del Massimo nell'età orlandiana.

Già segretario generale del teatro di piazza Verdi a fianco di Attilio Orlando per tre anni, seguendo come direttore operativo anche le fasi della allora costituenda Fondazione, il nome di Cognata è legato, quindi, ad anni quantomeno difficili, gli anni marcati dal trionfo della riapertura ma anche dall'azzeramento di quanto fatto dalla gestione Orlando, anni durante i quali il rigore amministrativo pesò non poco sulle maestranze dell'ente lirico, quando vennero operati i primi tagli sulle loro buste paga. E le reazioni da parte di chi ha già vissuto quel periodo non sono tardate, prime quelle delle rappresentanze sindacali, anche se in generale sono approntate ad una certa cautela: «Una prova della buona fede del sindaco, perché Cognata non è organico al centrodestra», commenta Ferdinando Caruso della Cisl. «Solo dopo la nomina della squadra potremo verificare se altre competenze potranno colmare quello che a noi sembra un deficit», afferma Francesco Cantafia, segretario della Camera del lavoro, mentre Giuseppe Lupo, segretario provinciale della Cisl, propone di «riavviare un confronto positivo con le organizzazioni sindacali».

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Meno sfumati, invece, i toni sul versante politico: «Siamo passati dalla padella alla brace», attaccano Giusto Catania e Marco Assennato, segretario regionale e provinciale di Rifondazione comunista, ricordando proprio il periodo in cui Cognata fu segretario generale del teatro. E denunciando la propria preoccupazione, Giovanni Ferro di Sicilia 2010 dichiara: «Occorre procedere a un ricambio completo e urgente dell'intero Cda, che di questa bancarotta culturale - prima ancora che finanziaria - è il principale responsabile», mentre rincara la dose Pino Apprendi, vice presidente del Consiglio comunale: «Mi pare che la figura individuata dal Cda non sia adeguata al prestigio del teatro Massimo, gravata da un trascorso professionale al Massimo che è coinciso con un fallimento e un successivo allontanamento». Infine a destra Alleanza Nazionale non nasconde la delusione per la bocciatura del proprio candidato: «La nomina di Cognata - dice il consigliere comunale Dario Bonanno - non rende giustizia alle aspettative di quanti chiedevano le dimissioni della dirigenza».

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