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"Tesori" abbandonati di Palermo: l'elenco sul web

"Palermo Indignata" ha creato su Facebook un gruppo nato allo scopo di creare una mappa che indichi la posizione delle bellezze dimenticate della città

Balarm
La redazione
  • 27 settembre 2012

La Cattedrale, Palazzo dei Normanni, Piazza Pretoria, il teatro Massimo: a Palermo il patrimonio storico ed artistico presenta innumerevoli meraviglie. Ma Palermo non è soltanto questo: è anche una città con bellezze abbandonate e molto spesso degradate. Pezzi di storia lasciati all’incuria nel più totale degrado e per questo sconosciuti ai più, sia ai turisti sia ai palermitani.

Consci di tale bellezze, i ragazzi di “Palermo Indignata” hanno creato su Facebook il gruppo I monumenti abbandonati di Palermo con lo scopo di creare una mappa che indichi la posizione dei monumenti "abbandonati" della nostra città, che sono stati dimenticati e che potrebbero essere invece recuperati tramite opportune opere di ristrutturazione e di pulizia. Sono ventisei quelli fin qui individuati e “schedati” con una pagina su google maps aperta alle segnalazioni di tutti.

Tra questi troviamo la Chiesa del Bambin Gesù e che si trova sotto il livello della strada, a causa di lavori per l’innalzamento della carreggiata di via Montepellegrino; la Galleria delle Vittorie, costruita negli anni trenta e dove sono presenti affreschi futuristi del pittore Alfonso Amorelli; la Villa Alliata di Pietratagliata di via Serradifalco, una villa neogotica, considerata una delle opere di maggior pregio del patrimonio storico-artistico siciliano del XIX secolo; la Fontana del Garraffello al rione Vucciria. Tra i monumenti segnalati anche quelli segnati adl profondo degrado e dallo sciacallaggio come la Chiesa di San Cristoforo (tra via Roma e via Calderai), deturpata dalle infiltrazioni d’acqua e dai vandali; il Genio del Garraffo; la Chiesa di San Ciro in Maredolce; l’Oratorio di Sant’Alberto all’Albergheria e l’Oratorio dei SS. Diecimila Martiri.

«L'obiettivo finale - spiega all'Italpress Alessandro Bruno, tra i promotori dell’iniziativa - è quello di avere un incontro costruttivo con l'Amministrazione comunale per sapere se in futuro sarà possibile effettuare delle operazioni di recupero. Siamo coscienti del fatto che la situazione economica della città deve tener conto di tante emergenze, il nostro spunto non deve essere visto quasi come una coercizione nei confronti del Comune, bensì come una voglia da parte dei palermitani di guardare la propria città in ottica costruttiva e di miglioramento».

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