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Torna la Fiera del Mediterraneo, la riapertura a maggio

Dopo vari anni di inattività rinasce a Palermo, dal 27 maggio al 7 giugno, l'ente espositivo più importante della Sicilia, la Fiera Campionaria del Mediterraneo

  • 27 gennaio 2015

Alle falde di Monte Pellegrino, lontano dal caos del centro storico, dal 1946 la città di Palermo poteva usufruire di una delle principali aree espositive, la Fiera del Mediterraneo, che per la cattiva gestione, nel 2008 ha messo fine alle sue attività. Il 2015 lo ricorderemo, speriamo, come l'anno della sua rinascita, infatti dal 27 maggio al 7 giugno la fiera riaprirà al pubblico in tutto il suo splendore ma con spazi ridotti.

L’organizzazione è a cura di Medifiere, una srl con sede a Trapani con un’esperienza di 25 anni nel campo delle esposizioni fieristiche. E che assieme ad altre imprese ha partecipato all’avviso pubblico promosso dal Comune di Palermo.

Un primo cambiamento certo sarà nel nome, non più Fiera internazionale del Mediterraneo ma Fiera campionaria del Mediterraneo. Non tutta l'area di 20 mila metri quadri complessivi sarà a disposizione, in quanto la maggior parte della quale versa in condizioni precarie.

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Gli organizzatori hanno infatti a disposizione i padiglioni 16, 20 con l’area antistante, 20A l’area delle giostre e quella dei gazebo. Il tariffario prevede al chiuso e sull’area nuda da un minimo di 50 euro al metro quadrato a fino a un massimo 85 euro: dipende da quanto grande è il lotto che si prende in affitto.

Nell’area allestita del padiglione 20, invece, si pagherà 110 euro al metro quadrato fino a un massimo di 32 metri, da 33 a 64 metri quadrati il costo scende a 100 euro al metro quadro, per quadrature più ampie sarà 90 euro al metro quadro.

Un gazebo in area food (4X4) costerà 2.500 euro, un gazebo in area shopping (nella zona dei parcheggi) 1.600 euro. L’associazione temporanea di imprese che gestirà l'evento in cambio dovrà effettuare alcuni lavori: quali la pulizia, rimettere in funzione i servizi igienici del viale sostanzialmente ormai distrutti, rendere le aree sicure eliminando i pericoli.

«Il metodo che abbiamo utilizzato - spiega l’assessore alle Attività produttive, Giovanna Marano - è quello di agire per il bene della città: restituire un bene pubblico utilizzando la collaborazione dei privati. Sono loro che dovranno pensare agli allestimenti e a rendere sicuro il sito che utilizzano».

«C’è molta attesa e molta attenzione a questo progetto - spiega Massimiliano Mazzara, amministratore di Medifiere -. Siamo partiti col piede giusto e le imprese ci stanno seguendo».

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